Il tempismo non ha giocato a favore dell’Emilia-Romagna. Il terremoto che ha colpito il Nord-Est del nostro Paese è avvenuto a due giorni di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficile del decreto del Governo che ha riformato la protezione civile e modificato le norme sul risarcimento da parte dello Stato dei danni provocati da catastrofi naturali. Secondo la nuova legge, infatti, l’erario si farà carico delle spese per gli interventi solo per i primi 100 giorni (60 + 40 di deroga). Terminato questo periodo la competenza passerà alle Regioni, in questo caso all’Emilia-Romagna. Questa riforma ha creato non poche polemiche in quanto, contrariamente al principio di solidarietà tra i popoli, riversa sulle singole Regioni, nei momenti più difficili, gli oneri per fronteggiare le emergenze. Come ha dichiarato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, il sisma è il “banco di prova della riforma”.
Riforma che in realtà si basa sull’idea di fare fronte a questi eventi attraverso assicurazioni personali. Il decreto introduce infatti il principio delle coperture assicurative su base volontaria contro i rischi di danni derivanti da calamità naturali. Tuttavia, oggi, in mancanza di sottoscrizioni a nessun tipo di assicurazione, l’unico modo che hanno lo Stato e l’Emilia per far fronte all’impegno finanziario è aumentare le tasse sulla benzina e sul gasolio. Secondo le nuove regole infatti l’incremento dell’accisa sarà obbligatorio per lo Stato che dovrà ricostituire il Fondo nazionale per le calamità, con il ritocco al rialzo del prezzo del carburante fino a un massimo di 5 centesimi al litro, mentre per le Regioni l’intervento sarà volontario.
Il governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, ha dichiarato che prima di prendere una decisione a riguardo aspetterà la fine dei 100 giorni del periodo d’emergenza, ma dalle stime dei danni (solo per il Consorzio Grana Padano si calcolano almeno 250 milioni) sembra che la strada del doppio incremento sia già segnata.
”Fra poche ore a Roma, nel Consiglio dei Ministri, dichiareremo lo stato di emergenza” per le zone colpite dal sisma di sabato scorso ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Monti.