Fonsai, si riaprono i giochi. E’ questa la reazione del mercato di fronte alle decisioni della Consob. Di riflesso, salgono i titoli di Unipol +3,2%, ma ancor di più Fonsai e Milano Assicurazioni, entrambe sù del 6,3%. Premafin schizza sù addirittura del 15,2%.
Il verdetto della Consob sul quesito posto da Unipol si presta del resto a varie interpretazioni, ma su un punto non ci sono dubbi: il contratto originario tra Unipol e la compagnia del gruppo Ligresti non è più valido. La commissione, infatti, ha imposto due modifiche sostanziali all’accordo: la rinuncia alla manleva sui consiglieri e azionisti di Premafin e all’esercizio del diritto di recesso. A questo punto entrambe le parti hanno ottime ragioni per efilarsi dal contratto iniziale, mentre è ancora in alto mare, a giudicare dagli umori delle parti, la discussione sui concambi. Almeno così sembra perché, per ora, Unipol si è limitata a dire che “formulerà le proprie valutazioni ed assumerà eventuali opportune deliberazioni sul progetto di integrazione una volta rese note le considerazioni della Commissione sottostanti la comunicazione ricevuta in data odierna”. Le motivazioni della risposta dell’autorità sono attese per domani.
Ancora più complessa la situazione vista da casa Ligresti. Il diktat della Consob ha del resto un significato preciso: la famiglia del costruttore, responsabile del dissesto, non deve estrarre altro valore dal gruppo. Intanto, in giornata, sono state convocate dall’Isvap Premafin e Fonsai per fare il punto sulla situazione. E sempre oggi, nel tardo pomeriggio, si riunirà il consiglio di amministrazione di Premafin, originariamente previsto per ieri per l’esame dei concambi e una valutazione dello stato dell’arte, sempre più confuso per la verità. In assenza di aumento di capitale della holding Premafin, infatti, le banche potrebbero procedere all’escussione dei debiti (368 milioni) anche se l’operazione appare complessa e di non sicuro successo vista la complessità dei contratti in essere.
Nel frattempo, in Borsa c’é chi scommette sul fatto che la risposta piena di condizioni della Consob sull’Opa – potrebbe aver riaperto i giochi per la proposta alternativa avanzata da Sator e Palladio.