Ieri le Borse asiatiche avevano sofferto anche per gli ordini in Giappone che erano caduti. Oggi sono state supportate dalle buone notizie sul Pil giapponese, che è cresciuto nel primo trimestre al ritmo del 4,1% (e a Singapore la crescita è stata del 10%, sempre annualizzato). Con la prospettiva di varie settimane di limbo, in attesa che la situazione si chiarisca in Grecia, i mercati si aggrappano alle notizie sull’economia reale che, come da tempo si sostiene su queste colonne, sono migliori di quanto sembri. Anche in America i dati sui nuovi cantieri residenziali e sulla produzione industriale sono andati al di là delle attese. E in ogni caso i verbali dell’ultima riunione della Fed hanno rivelato che la banca centrale americana è pronta a intervenire con ulteriori misure se dovesse essere necessario.
L’euro non aveva ragioni di migliorare ma è migliorato, forse anche di seguito alle dichiarazioni di Mario Draghi sulla priorità da dare all’integrità del bilancio Bce: parole in codice che suggeriscono che la Banca non comprometterà la propria situazione patrimoniale al solo scopo di tenere la Grecia nell’euro. Il guaio è che se la Grecia dovesse uscire e dichiarare default, il patrimonio della Bce subirebbe in ogni caso un duro colpo.
http://www.bloomberg.com/news/2012-05-17/asian-stocks-swing-between-gains-losses-on-japan-greece.html