Tappa pianeggiante per velocisti dopo le tre precedenti frazioni che hanno condotto i girini su e giù per gli Appennini. A Frosinone, ha vinto lo spagnolo Ventoso che sfrutta il groviglio di bici e di gambe per la solita improvvida curva posta a 350 metri dal traguardo, che manda per aria i favoritissimi Cavendish e Goss e sotto processo chi al Giro studia i finali di percorso. E’ vero che anche oggi è stato uno scarto imprevisto di Pozzato a innescare la carambola come a Horsens fu quello piratesco di Ferrari. Tutti sanno, soprattutto gli sprinter potenti come Cavendish, che il loro è un mestiere più rischioso degli altri se si vuol vincere, gomito a gomito a 60 all’ora, con la bici che sotto sforzo ondeggia come una molla. Anche per questo è incomprensibile come gli organizzatori del Giro – abili come non mai quest’anno a diversificare sede di arrivo da quella di partenza della tappa successiva per ampliare il business della Gazzetta – continuino a scegliere traguardi che fanno di ogni volata un agguato alla salute dei corridori.
Cavendish era all’arrivo il volto della delusione, ma da signore inglese che ama il ciclismo e l’Italia il campione del mondo continuerà la corsa pronto a rimettere in gioco la pelle per vincere il prossimo sprint del Giro. Giro che ad Assisi, in una tappa del tutto senza difficoltà, ha assistito a un imprevedibile show di Joaquin Rodriguez. Lo spagnolo, uno dei favoriti del Giro, attualmente secondo a 9” da Tyler Esjedal sempre in rosa, a poco più di sei chilometri dall’arrivo su una salitella è scattato sorprendendo tutti i suoi rivali. E’ stato un acuto, quasi una sfida, che ha scosso la carovana incendiando di entusiasmo i tifosi spagnoli che sognano Purito in rosa a Milano. L’assolo di Rodriguez è stato rintuzzato alle porte di Frosinone grazie all’energica reazione di Pozzovivo, il vincitore di Lago Laceno, che sembra sempre più intenzionato finalmente a far parte degli eletti del Giro, che domani arriverà ad Assisi attraverso un percorso di media montagna..
