Questa volta conta di più. Il derby di Milano numero 277 (il 178° in campionato) sarebbe già di per sè importante, ma giocandosi alla penultima giornata diventa addirittura decisivo. Anzitutto per il Milan, che si gioca uno scudetto e che al di là del risultato di Trieste non può prescindere dalla vittoria, ma anche per l’Inter, che non vuole certo fare da “passerella” per gli odiati cugini. Certo, la classifica dice che i rossoneri hanno molto più da perdere, ma i nerazzurri vogliono chiudere al meglio la stagione, per poi magari approfittare di un passo falso di Napoli, Udinese e Lazio. A San Siro andrà in scena un derby tutto da vivere, con un occhio (o forse sarebbe meglio dire un orecchio) al Nereo Rocco di Trieste, ma con il cuore là sul prato. Perchè in gioco c’è molto più che la supremazia cittadina.
QUI INTER
“Meglio un favore alla Juve o al Milan? L’è istess…”. Scherzava Andrea Stramaccioni ieri in conferenza stampa, tanto da permettersi addirittura (lui, romano doc) uscite in dialetto milanese, ma sotto sotto c’è tensione, tanta tensione. L’ex tecnico della Primavera nerazzurra è diventato grande di colpo e ora si appresta a giocarsi un derby che per lui potrebbe valere molto anche in chiave futura: “Credo che sarò giudicato per quello che è stato e sarà il mio lavoro, questa è una delle gare che consentirà di dare un giudizio in più sull’allenatore. Chiaro che non è una gara come le altre, tutto vale doppio. Da uno a dieci la mia voglia di restare all’Inter è undici”. Stramaccioni non si è nascosto dietro alle frasi fatte, perchè un derby vale di più: “Ovvio che è una gara diversa, data l’importanza della posta in palio è una gara da vivere e noi non vediamo l’ora di entrare in campo. Il Milan ha bisogno di vincere, ma anche noi vogliamo farlo. La partita sarà avvincente proprio perché sfuggirà ad ogni calcolo. Sono sicuro che non ci siano 22 punti di differenza tra il nostro organico e il loro. Nella mia gestione, entrambe le squadre hanno fatto 14 punti”.
In linea con il personaggio sfrontato e sicuro di sè, Strama ha poi regalato altri siparietti, in particolare uno con protagonista Massimo Moratti. Alla domanda sulla formazione, il tecnico nerazzurro ha tirato fuori un foglio che, a suo dire, conteneva l’undici presidenziale. “E’ un foglio grande, perchè mi ha scritto pure i cambi – ha scherzato Stramaccioni nell’ilarità generale – no, a parte le battute la formazione la decido io”. Insomma, l’allenatore ha dimostrato una volta di più di avere carattere e personalità da vendere. Ora la palla passerà al campo, dove vedremo un’Inter schierata con il 4-3-1-2, sistema mai provato nell’era Strama ma piuttosto noto ai giocatori.
Confermata in blocco la difesa di Parma, a centrocampo tornerà dal primo minuto capitan Zanetti, che dovrebbe agire in una linea a 3 con Cambiasso e Guarin. La trequarti sarà ovviamente presidiata da Sneijder, che si muoverà alle spalle della coppia tutto tango Zarate-Milito.
QUI MILAN
“Chi alle 23 si troverà in testa alla classifica avrà vinto lo scudetto”. Non ha usato mezze misure Massimiliano Allegri per presentare la giornata di campionato odierna, a suo dire assolutamente decisiva.
“Sarà la serata più importante della stagione, al 99% i giochi si chiudono ora”. C’era tensione a Milanello, molto più che ad Appiano Gentile, almeno a giudicare le conferenze stampa degli allenatori. D’altronde la classifica dice che a giocarsi di più è senza dubbio il Milan, anche se Allegri si aspetta un’Inter molto motivata: “I derby sono sempre partite particolari, dovremo fare molto bene perché abbiamo un solo risultato, dobbiamo cercare di vincere. L’Inter avrà motivazioni perché ha due obiettivi: quello del derby e quello di restare in corsa per la Champions, ma la motivazione più importante dobbiamo averla noi”. Come anticipato ieri, i campioni d’Italia in carica dovranno ancora una volta fare a meno di Thiago Silva, che, Allegri dixit, “sta bene ma non si sente sereno”.
Il tecnico rossonero ha diversi problemi in difesa: oltre al brasiliano infatti non c’è neanche Antonini, dunque a sinistra verrà adattato uno tra Bonera (favorito) e De Sciglio. Va molto meglio nel reparto offensivo, dove al di là di Pato sono tutti disponibili: “Effettivamente stanno tutti bene. Robinho è tornato al gol, Cassano, El Shaarawy e Maxi Lopez sono in buone condizioni”. Di Ibrahimovic non si è nemmeno parlato, poichè la sua presenza in campo è scontata. Nonostante le motivazioni date dal derby, per il Milan non sarà semplice non lasciarsi influenzare dalla partita di Trieste
, che vedrà la Juve impegnata proprio contro il Cagliari, l’ex squadra di Allegri: “Non ho chiamato nessun giocatore, loro giocano solo per se stessi. Hanno orgoglio, li conosco bene, mi hanno fatto passare due anni meravigliosi. Non so se mi penseranno, ma conoscendoli so che daranno il massimo. Noi abbiamo solo un risultato, ma guai ad essere nervosi e tesi: dovremo essere sereni e far valere la nostra forza tecnica; in questo momento chi ha da perdere è solo la Juventus”.
PROBABILI FORMAZIONI
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Guarin, Cambiasso, Zanetti; Sneijder; Milito, Zarate.
In panchina: Castellazzi, Cordoba, Ranocchia, Faraoni, Obi, Alvarez, Pazzini.
Allenatore: Andrea Stramaccioni.
Indisponibili: Castaignos, Chivu, Stankovic, Poli, Forlan.
Squalificati: nessuno.
Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Mexes, Bonera; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Boateng; Ibrahimovic, Robinho.
In panchina: Amelia, Yepes, Ambrosini, Gattuso, Emanuelson, Cassano, Maxi Lopez.
Allenatore: Massimiliano Allegri.
Indisponibili: Roma, Inzaghi, Pato, Thiago Silva, Seedorf, Antonini.
Squalificati: nessuno.
Arbitro: Nicola Rizzoli (Bologna).
Assistenti: Niccolai – Di Liberatore.