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Stasera vertice Monti-partiti: sul tavolo lavoro, crescita, finanziamento ai partiti, corruzione

Ampio vertice tra i leader dei partiti e il Presidente del Consiglio. Si discuterà di flessibilità in ingresso, allentamento del patto di stabilità interno, finanziamenti ai partiti e caso-esodati. Mano tesa di Bersani ad Alfano per maggiore gradualità sulle norme che vincolano le partite Iva.

Stasera vertice Monti-partiti: sul tavolo lavoro, crescita, finanziamento ai partiti, corruzione

Il vertice di stasera tra il premier e i leader della maggioranza si preannuncia denso di contenuti. Un momento di sintesi ad ampio spettro tra Governo e forze politiche, in cui il trio Alfano-Bersani-Casini metterà sul tavolo diverse ricette, dai temi più roventi come il finanziamento dei partiti all’assetto della nuova riforma del lavoro, per finire alla corruzione.

Alcuni punti in comune: relativamente al finanziamento dei partiti, la maggioranza è unita nel ribadire che non si deve cedere ai bassi istinti del populismo e dell’antipolitica. Cancellare i finanziamenti sarebbe “errore drammatico”, come sottolineato nella relazione, firmata dai tre segretari, alla proposta di legge sulla trasparenza dei bilanci.

Se il finanziamento pubblico non può essere messo in discussione – poiché costituisce una fonte di garanzia e partecipazione democratica – la nuova legge potrebbe costituire un punto cardine su cui far “leva per riformare i partiti”. Il testo approvato da ABC propone l’introduzione di una Commissione designata a sorvegliare i bilanci delle forze politiche, mentre forti sanzioni (pari a tre volte l’entità dell’illecito) agirebbero da deterrente. Per quanto riguarda la trasparenza, la soglia oltre la quale i partiti devono dichiarare le fonti dei finanziamenti verrebbe abbassata da cinquantamila a cinquemila euro. I conti saranno, inoltre, pubblicati su internet.

Sulla crescita le forze politiche sono consapevoli della difficoltà del momento e andranno al vertice con proposte pro-crescita a costo zero per le casse dello Stato. Monti mostrerà in anteprima i dati del Documento di economia e finanza, che daranno contorni più certi alle stime sull’andamento dell’economia. Finora le previsioni più pessimistiche, del Fondo Monetario Internazionale, annunciano un calo del 2,2% nel 2012. Sarà fondamentale sbloccare i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese, il cui ammontare – a detta della Confindustria – si aggira ormai intorno ai cento miliardi di euro. Una parte dei fondi (si parla del 70%) dovrebbe essere mobilitata per mezzo di un accordo Abi-Governo-imprese che potrebbe venire siglato questo giovedì.

Anche l’allentamento del patto di stabilità interno – secondo il leader del Partito Democratico – potrebbe in parte contrastare il quadro recessivo. Ma niente sogni: il rallentamento può al massimo essere contenuto per ridurre il rischio di avvitamento dell’economia. Inoltre qualsiasi “tesoretto” derivante dai risparmi o dalla lotta all’evasione non potrà essere speso per l’abbassamento della pressione fiscale: le riforme si possono fare solo a costo zero e senza scommettere su entrate ancora non quantificabili. Non la pensa così il deputato ex radicale Daniele Capezzone, che auspica addirittura una cancellazione dell’Imu nel 2013. E’ anche probabile che il Segretario democratico prema sul capitolo liberalizzazioni, annacquato dalla controriforma lobbistica in fase di elaborazione parlamentare del decreto legge.

Quando i rappresentanti della “maggioranza strana” arriveranno a discutere di lavoro. L’intento unitario dei partiti potrebbe incrinarsi: il Pdl fiancheggerà le richieste confindustriali sui licenziamenti economici. Tra Monti ed Emma Marcegaglia pare esservi stata una telefonata in cui la rappresentante delle imprese avrebbe fatto pressing sul premier per riportare in equilibrio la bilancia, soprattutto per quanto riguarda la flessibilità in ingresso.

Relativamente al malinteso sui licenziamenti disciplinari, Pdl e Pd hanno riferito di voler cancellare la modifica al testo di legge originario che ha destato forti proteste nel mondo imprenditoriale, poiché la nuova formulazione avrebbe aumentato i margini di discrezionalità dei magistrati in tali tipologie di cessione del rapporto lavorativo. Il Pd ha interesse ad archiviare presto la questione lavoro, e Bersani potrebbe concedere una maggiore gradualità all’attuazione delle nuove norme sulla flessibilità in entrata e partite Iva, sui cui sta già lavorando il relatore al ddl Tiziano Treu. L’intesa ha il potenziale di chiudere la partita per sancire il passaggio della politica del governo alla vera fase-due: quella della crescita.

In questo senso, Monti ha ricevuto un prezioso assist da parte dell’emiro del Qatar, che ha classificato la corruzione come ostacolo primario all’ingresso di capitali stranieri in Italia. Sul tema il guardasigilli Severino ha incontrato stamattina i partiti constatando un clima collaborativo: verrà oggi depositato l’emendamento al ddl anticorruzione, dopodichè inizierà il dibattito parlamentare.

Pier Luigi Bersani porterà al tavolo anche il caso-esodati: “Non è possibile che un lavoratore perda l’occupazione, non abbia pensione e non goda di un ammortizzatore sociale. Noi sulle pensioni avevamo indicato un’altra strada”.

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