Apple vale 600 miliardi di dollari. Ieri per la prima volta la capitalizzazione in Borsa della società di Cupertino ha raggiunto un valore più che doppio rispetto alla rivale Microsoft (260 miliardi). Sempre più leader del mercato hi-tec, la società fondata da Steve Jobs conferma la sua fortuna, fondata sulla grande capacità di creare prodotti sempre appetibili. Dall’inizio dell’anno il valore del titolo è cresciuto del 60%.
Una corsa senza freni. Secondo gli analisti infatti Apple potrebbe raggiungere nel giro di qualche anno una capitalizzazioni di mille miliardi di dollari. Cifre da capogiro, a cui l’hi-tec ci ha abituati. Il valore dell’Ipo di Facebook si aggira intorno ai 100 miliardi di dollari, e sempre la società di Zuckerberg ha acquistato due giorni fa Istagram, l’applicazione per smartphone creata da una società con un anno e mezzo di vita e 15 dipendenti, per un miliardo di dollari.
Volumi enormi di denaro, crescita galoppante e una gerarchia tra le aziende leader del settore sempre più liquida e instabile. Questo è il mondo dell’hi-tec, che riserva sorprese e alti rischi. Perché è sempre più folto il coro di analisti che paventa il rischio bolla speculativa, niente di diverso da quanto è successo sulla fine degli anni 90.
