La squadra del Professore corregge con la penna rossa i compiti del governo Berlusconi. E in materia fiscale, la cancellatura non potrebbe essere più decisa: le tre aliquote Irpef al 20, 30 e 40% inserite dai berluscones nell’ultima delega fiscale vengono bocciate senza appello dai bocconiani. Il progetto, ancora sospeso a mezz’aria in Parlamento, non potrà mai diventare operativo. Lo stabilisce il nuovo disegno di legge per la delega fiscale che venerdì arriverà in Consiglio dei ministri. Dopo il via libera al Ddl dal Parlamento, il Governo avrà nove mesi di tempo per snocciolare in uno più decreti i singoli provvedimenti. Ma sull’Irpef i giochi sembrano già fatti.
D’altra parte, lo schema immaginato ai tempi di Berlusconi era incompleto. Alle tre aliquote non era stato ancora associato alcuno degli scaglioni di reddito, quindi non è mai stato chiaro chi e quanto avrebbe dovuto pagare. Per dirla con i tecnici, “gli effetti redistributivi e di gettito” erano “del tutto indeterminati”.
IL FONDO TAGLIA TASSE
Archiviata la pratica aliquote, sull’Irpef è in arrivo comunque un’importante novità: in futuro potremmo pagarne meno. E questo grazie a un Fondo strutturale progettato proprio per un (eventuale) taglio delle tasse. Nel tesoretto confluiranno non solo le risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’erosione fiscale, come era già previsto a partire dal 2014, ma anche gli altri fondi (eventuali) che dovessero rendersi disponibili.
REVISIONE DELLE RENDITE CATASTALI
Non si prevede un aumento del prelievo generale (all’aumento della rendita calerà l’aliquota), tuttavia saranno rivisti i criteri in base ai quali calcolare le rendite catastali, in particolare sostituendo come unità di misura fondamentale i metri quadri al numero di vani.
Per stabilire le nuove rendite si terrà conto però anche di altri aspetti più difficili da determinare, come la diversa qualità delle zone in cui sorgono gli edifici. L’operazione potrebbe quindi richiedere complessivamente qualche anno di lavoro.
DALL’IRES ALL’IRI
L’imposta sul reddito delle società sarà sostituita dalla nuova imposta sul reddito imprenditoriale. In sostanza, i redditi di professionisti e piccoli imprenditori verranno assoggettati all’Irpef, che è un’imposta progressiva, vale a dire cresce al crescere del reddito. L’Ires invece aveva un’aliquota fissa al 27,5%.