La riforma delle pensioni è già archiviata, ma i suoi effetti collaterali sono ancora da risolvere. Entro fine giugno il Governo affronterà il problema dei cosiddetti lavoratori “esodati” con un decreto ad hoc. Lo ha annunciato oggi il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, specificando però che rimane da risolvere il problema delle risorse. I 5 miliardi di euro previsti inizialmente per coprire la voragine previdenziale che si aprirà nei prossimi sette anni, infatti, si sono già rivelati insufficienti.
Con il termine “esodati” ci si riferisce invece a tutti quei lavoratori che – accettando incentivi economici dalla propria azienda in crisi – si sono licenziati con la prospettiva di andare in pensione entro i successivi due anni. Poi è arrivato il Governo tecnico e la brutta sorpresa.
Con i nuovi requisiti anagrafici previsti dalla riforma Fornero – varata a dicembre insieme al salva-Italia – questi lavoratori non potrebbero più iniziare a ricevere l’assegno previdenziale nei tempi previsti, ma ormai hanno lasciato il lavoro ed essendo in età avanzata le loro prospettive di reinserimento sono praticamente nulle. Senza un correttivo pensato appositamente per loro dall’Esecutivo, queste persone rischierebbero di ritrovarsi ben presto senza stipendio né pensione.
“Capisco l’ansia di queste persone – ha detto oggi il ministro -. Chiedo di avere un po’ di pazienza, fino al 30 giugno, per l’emanazione del decreto”. Infine un chiarimento sulle reali probabilità di riuscire a trovare i fondi necessari: “Se non si potranno trovare risorse per tutti, bisognerà trovare un criterio ispirato all’equità… Un criterio che tuteli prima i più deboli“.