Il nepotismo considerato il cancro che affligge l’Italia in maniera trasversale, da nord a sud e a tutte le età. Il professore di Economia del Lavoro all’Università Bocconi, Michele Pellizzari, e il giornalista de “Il Messaggero”, Jacopo Orsini, si domandano se il familismo sia veramente un male e la loro risposta non è del tutto scontata. Il libro “Dinastie d’Italia” (Università Bocconi Editore 2012, 160 pagg., 18 euro) è un’attenta analisi del peso che il troppo comune favoritismo nei confronti di parenti e conoscenti ha nelle professioni regolamentate. Inoltre il testo fa una cronaca della fortissima resistenza nei confronti di riforme sugli ordini da parte di un Parlamento composto per oltre un terzo da professionisti iscritti a ordini. E non è un caso che Dinastie d’Italia esca in libreria proprio mentre il governo Monti si accinge a varare il decreto sulle liberalizzazioni.
La regolamentazione delle professioni ha uno scopo ben preciso: proteggere i consumatori in mercati nei quali è difficile valutare la qualità dei servizi offerti. Fin tanto che ci si confronterà tra chi sostiene che il mercato dei servizi professionali è perfettamente concorrenziale e chi ribatte che gli ordini non hanno alcuna capacità di garantire il consumatore il dibattito pubblico non avanzerà. Alla politica spetta la scelta di dove posizionarsi in questo trade-off tra qualità e concorrenza.
Il testo di Pellizzari e Orsini si propone di valutare l’effetto delle restrizioni e delle barriere all’ingresso in rapporto alla qualità dei servizi offerti dai professionisti. Il volume analizza gli elenchi nominativi degli iscritti agli ordini per misurare e confrontare il grado di familismo tra professioni e aree del paese e dimostra che a un livello maggiore di connessioni familiari corrisponde in alcuni casi una peggiore qualità dei servizi. La famiglia è però anche un luogo di apprendimento e questo libro aiuta a comprendere se prevalga il suo ruolo clientelare o quello formativo. Quali sono dunque le implicazioni politiche e le possibili riforme? Come garantire pari opportunità a tutti coloro che desiderano operare in una professione regolamentata, senza abbassare la qualità dei servizi erogati?
“Questo libro servirà enormemente a capire le insidie presenti nel processo di liberalizzazione, i rischi di far deragliare il treno delle riforme”, afferma Tito Boeri nella sua prefazione. “Fornirà anche strumenti per valutare l’efficacia delle riforme e prevenire possibili degenerazioni.”