Le stelle dei mercati si vanno allineando in senso favorevole. La conferma del buon tono dell’economia nel mercato chiave – adesso e da sempre, gli Stati Uniti – è venuta dalla variabile cruciale delle vendite al dettaglio, da sempre motore dell’economia (i consumi di beni e servizi coprono il 70% del Pil). L’avversione al rischio va scemando, e con quella il prezzo dell’oro, mentre il dollaro si rafforza contro euro. Il livello di 1.30, dall’1.32 di pochi giorni fa, non è segno di debolezza della moneta unica quanto di forza della moneta Usa.
L’indice regionale asiatico (MSCI) è salito, come ieri, di circa l’1%, e con ogni probabilità anche questa settimana sarà positiva per i mercati. Da notare il Nikkei 225, che ha riguadagnato, come a luglio scorso, quota 10mila, e potrebbe superare il record del 2011. Un altro numero carico di significato è quello dell’indice Dow Jones che si è portato ai livelli pre-crisi, nel 2007.
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