PARMALAT, LACTALIS HA FATTO UN AFFARE
PAUSA PER I BTP IN ATTESA DELLE ASTE
Piazza Affari si conferma la Borsa più debole del Vecchio Continente, a parte Madrid, una volta superato lo scoglio della Grecia. Ma le variazioni dei listini sono contenute. A Milano l’indice Ftse Mib è in calo dello 0,55%, anche Londra e Parigi viaggiano in terreno negativo ma con variazioni più contenute. Invariata Francoforte. I mercati, in attesa che l’Eurogruppo stacchi finalmente l’assegno già promesso ad Atene, continuano la ricerca di temi “forti” su cui imbastire nuove strategie operative.
La situazione del mercato del debito sovrano , per certi versi simile. Il Btp decennale è scambiato su basi più deboli della vigilia con un rendimento al 4,85% e uno spread con il Bund a 308 punti, +7 punti base rispetto a venerdì. Ma a condizionare la seduta sono le aste di metà mese: domani, infatti, il Tesoro colloca 12 miliardi di Bot, contro 8,25 in scadenza. L’offerta più robusta riguarda i 12 mesi (8,5 miliardi).
Per quanto riguarda il mercato azionario pesano sia i dati macro che, più ancora, le indicazioni in arrivo dalle trimestrali. In avvio di seduta ha giocato un ruolo negativo la notizia dell’aumento del deficit commerciale cinese a febbraio, segnale di congiuntura in rapido deterioramento. A metà mattina, al contrario, ha avuto un benefico effetto la correzione al rialzo del Pil italiano (+0,5% contro la stima precedente +0,4%) per il 2011. In realtà, i dati Istat confermano la pesante caduta della domanda interna (-1%) solo in parte compensata dalla tenuta dell’export.
Tra le novità emerse dalle trimestrali, spicca l’ottimo comportamento della Parmalat +4,2% targata Lactalis. La società di Collecchio è tornata a crescere e le prospettive per il 2012 soddisfano gli analisti: Equita, in particolare, ha alzato la raccomandazione a buy da hold. Copione opposto per il titolo anticiclico per eccellenza. Campari è stata sospesa per eccesso di ribasso con un teorico -7% dopo aver comunicato per il 2011 ricavi in crescita a 1,27 miliardi di euro (+8,8%) ma un utile netto inferiore alle previsioni: 159 milioni di euro contro 173 del consensus.
Andamento positivo per i titoli del settore automotive a partire da Fiat + 2,5%, anche se in seguito l’azione ha ridimensionato i guadagni. La spinta arriva, al solito, da rumor sulle alleanze. Stavolta lo spunto arriva dalla Cina: Zeng Qinghong, vicepresidente di Guangzhou Automobile Group, l’ultimo socio cinese di Fiat, ha affermato che i termini della partnership tra i due gruppi potrebbero allargarsi. Sale anche Fiat Industrial +1,1%, già ben presente sul mercato cinese (peraltro in sensibile frenata). Robusta crescita di Pirelli +1,8% che viaggia oltre i target del piano industriale. Giornata positiva per le banche: Unicredit sale dell’1%, Mediobanca +1%, Intesa +0,3%, Banco Popolare +2%.
Continua al contrario la frana di tre blue chips. Scende ancora Enel -0,6%, per il terzo giorno consecutivo. Stamattina è arrivato il declassamento di Goldman Sachs, una bocciatura che giunge dopo la raffica di downgrade di venerdì. In ribasso anche Mediaset -3,2%, declassata da Nomura e Diasorin -2,2%.
Nel pomeriggio Pirelli ha presentato i conti 2011, davvero ottimi. L’azione, in seguito, è arrivata a guadagnare oltre il 9 per cento.