Incentivi all’imprenditoria femminile: 100 milioni l’anno per il prossimo biennio 2012-2013. E’ una delle proposte previste nei disegni di legge che la commissione Industria del Senato ha cominciato a esaminare.
Un primo provvedimento (a firma di Patrizia Bugnano, Idv) destina, a decorrere dall’anno 2012, una quota non inferiore al 20 per cento del Fondo per la finanza d’impresa alla creazione di nuove imprese femminili. In questo modo si destinano circa 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013 a favore di interventi per migliorare l’accesso al credito attraverso la previsione di garanzie sui finanziamenti concessi dalle banche, programmi di formazione e consulenza per l’accesso ai finanziamenti e interventi a supporto dei processi di consolidamento aziendale.
Analoga somma destina all’imprenditoria femminile un secondo disegno di legge, a firma di Angela Maraventano (Lega) che mira a promuovere la nascita di nuove imprese femminili attraverso il rifinanziamento del Fondo nazionale per l’imprenditoria femminile nella misura di 100 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2012-2014. Fondi che possono essere utilizzati anche per finanziare progetti destinati all’innovazione tecnologica piuttosto che a ricerche di mercato per migliorare il collocamento della produzione.
Infine il disegno di legge che vede la prima firma della senatrice del Terzo polo Ida Germontani punta a favorire l’imprenditoria femminile attraverso l’aumento di due punti percentuali dello sgravio fiscale previsto per le imprese che reinvestono il capitale e un credito d’imposta in ragione del 33 per cento laddove siano state sostenute spese per l’innovazione tecnologica, i progetti di ricerca, i corsi di aggiornamento professionale o la creazione di nuova occupazione.
Vengono previste alcune ipotesi per la copertura: aumentando del 15 per cento il prelievo erariale unico sui giochi, riducendo la spesa per consumi intermedi sostenuta dalla pubblica amministrazione. La commissione ha deciso di avviare un breve ciclo di audizioni per giungere poi a un testo che unifichi le tre proposte di legge.