Anche il neo-papà lavoratore potra’ assentarsi dal posto di lavoro e rimanere a casa per almeno tre giorni continuativi per stare con il proprio bebe’: la commissione Lavoro della Camera ha messo a punto il testo che unifica varie proposte di legge e che apre la strada al congedo di paternita’ obbligatorio.
Il testo affida al governo la delega a emanare, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto legislativo finalizzato a introdurre nell’ordinamento il congedo di paternità obbligatorio, da riconoscere al padre lavoratore entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Questi i principi cui il governo dovra’ attenersi: a) riconoscimento al padre lavoratore dell’obbligo di astenersi dal lavoro per un determinato periodo di giorni continuativi, non inferiore a tre giorni, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio; b) individuazione del numero di giorni continuativi per i quali il padre lavoratore è tenuto ad astenersi anche in coordinamento con le disposizioni i legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità c) previsione della previa comunicazione al datore di lavoro, da rendere in forma scritta, almeno quindici giorni prima della data di inizio del periodo di astensione dal lavoro, da parte del lavoratore padre che si avvale del congedo obbligatorio; d) posizione a carico del sistema previdenziale di appartenenza dell’indennità prevista per il periodo di congedo obbligatorio del lavoratore padre; e) applicazione delle disposizioni legislative in tema di sostegno alla maternita’ e paternita’ per l’eventuale sostituzione dei lavoratori assenti dal lavoro nel periodo di astensione obbligatoria.
Il termine per la presentazione di emendamenti al testo unificato adottato come testo base e’ stato fissato allle ore 11 di martedì prossimo, 13 marzo.