Il Giappone si è dichiarato disponibile a fornire fino a 50 milioni di dollari al Fondo monetario internazionale per aiutare l’organismo internazionale a lottare contro la crisi del debito europeo.
La cifra finale verrà stabilita probabilmente dopo il G20 di questo fine settimana. Il Fondo monetario, che insieme alla Banca centrale europea e all’Unione europea fa parte della troika dei contributori per il bailout, aveva dichiarato lo scorso gennaio di voler aumentare la sua capacità di prestito a 500 miliardi di dollari per far fronte alla crisi. Il capo del FMI, Christine Lagarde, e i vertici dell’istituto hanno cercato a lungo l’aiuto dei G-20, ma gli Stati Uniti hanno già fatto sapere che non intendono versare nuovi contributi.
Il ministro delle Finanze giapponese Jun Azumi ha sostenuto che il G-20 non è ancora pronto ad accordarsi su maggiori fondi da versare all’Fmi, ma Cina e Giappone, due dei maggiori contributori, condividono una posizione secondo cui “ci potrebbe essere spazio di manovra”. Il Giappone si aspetta di contribuire usando parte di un rimborso di 100 miliardi di dollari che il Paese aveva versato all’Fmi per combattere la crisi finanziaria del 2009.
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