“Le quote per i giovani all’interno delle aziende le vedo al massimo come sistema sperimentale, ma non le vedo come obbligo di legge”. Lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio occupazione, politica sociale, salute e consumatori (Epsco). Fornero precisa che “quello delle quote non è un bel sistema di reclutamento, ma l’Italia l’ha già adottato per la presenza delle donne nei board delle società quotate”. Questo perché, sostiene Fornero, “quando un paese resiste a certe cose allora occorre adottare misure drastiche”.
A Fornero, dunque, non piace il ricorso a certe soluzioni – quali le quote – soprattutto se imposte. “Io sono più per intervenire con più incentivi e meno con obblighi e divieti”. Tuttavia il ministro del Lavoro non esclude l’ipotesi di una introduzione delle quote di lavoratori giovani, magari in futuro. “La vedo possibile al massimo se usate in maniera sperimentale, ma non le vedo come obbligate per legge”. Per ora, almeno. “Il mercato del lavoro è fatto di tante cose e bisogna lavorare su più fronti”, meglio se “in parallelo”. In tal senso, conclude Fornero, “discuteremo anche dell’articolo 18, ma adesso non è la priorità”.