Si prevede un 2012 incerto per il Paese del flamenco. Secondo quanto affermato oggi dal ministro dell’Economica, Luis de Guindos, l‘economia della Spagna nel primo trimestre di quest’anno segnerà risultati peggiori rispetto agli ultimi tre mesi del 2011, quando il Pil aveva registrato una contrazione dello 0,3%. Il ministro dà però anche segnali di speranza: “Mi auguro che il secondo trimestre sia un po’ meno negativo”, ha continuato Guindos, “e che nella seconda parte dell’anno ci sia una stabilizzazione”. Ma il ministro non ha potuto negare che complessivamente nel 2012 la crescita sarà negativa.
Ma “il futuro non è inciso nel marmo, dipende da noi: qui entrano in gioco la politica economica, le misure prese dal governo, le riforme del settore bancario e del mercato del lavoro, l’aggiustamento dei deficit pubblici regionali”, ha concluso il ministro.
Anche il premier Mariano Rajoy si era mostrato pessimista, affermando ieri che il dato relativo alla disoccupazione – attualmente al 22,85% – peggiorerà ulteriormente nel corso dell’anno. Le stime del centro studi del Bbva, uno dei maggiori istituti di credito spagnoli, prevedono una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre e dell’1,3% su tutto il 2012.