La rivoluzione silenziosa in corso nel mondo – una rivoluzione sia industriale che manageriale – ha anche influenzato i modi di lavorare, e il ‘telelavoro’, totale o parziale, continua a fare nuovi adepti. Un sondaggio Ipsos-Reuters rivela che un lavoratore su cinque, e particolarmente nei paesi emergenti (Medio Oriente, America latina e Asia) telelavora frequentemente, e uno su dieci lavora da casa tutti i giorni (il sondaggio riguarda solo coloro che lavorano da casa in modo connesso, non chi lavora da casa per – ad esempio – stirare i panni altrui). Sorprendentemente, il telelavoro sembra essere più popolare, come detto, nei paesi emergenti: nei paesi di antica industrializzazione la percentuale di coloro che telelavorano (almeno a tempo parziale) è più bassa: in Germania, Francia, Svezia, Canada, Italia ed Ungheria è sotto il 10%.
Gli intervistati sono d’accordo nel ritenere che il telelavoro favorisce specialmente l’impiego femminile e permette meglio di conciliare lavoro e famiglia, oltre a innalzare la produttività perché il lavoratore può scegliere i momenti più produttivi per fare quello che deve fare. Ma molti lamentano l’isolamento sociale che può comportare questo modo di lavorare.
http://www.reuters.com/article/2012/01/24/us-telecommuting-idUSTRE80N1IL20120124