BANCHE ALLE STELLE: MILANO +1,01%, SPREAD 427 BP
LA COPPIA “MERKOZY” VUOL CANCELLARE BASILEA 3
Borsa di Milano in netto rialzo grazie alle banche, piatto il resto del listino. L’indice FtseMib sale dell’1,01% a quota 15.799. La Borsa di Londra sale dello 0,56%, Parigi +0,36%, Francoforte +0,21%.
Sul mercato dei titoli di Stato, il Btp decennale ha un rendimento del 6,16% (invariato), spread in calo a 427 punti (da 434 di venerdì).
Fra le blue chip di Piazza Affari si mettono in luce Unicredit , in rialzo del 4,9%, e MontePaschi +8,2%, che guadagna il 9%. In terreno positivo anche Intesa +3% e Banco Popolare +3,4%. Forti rialzi anche per Pop.Milano +4,1% e Ubi +2,3%.
A Parigi Société Générale e BnpParibas salgono del 7,7% e del 2,7%. A Francoforte Deutsche Bank guadagna l’1,8%.
Oltre al sospiro di sollievo sull’andamento dell’aumento effettuato da piazza Cordusio ed evitato da Rocca Salimbeni, c’è da registrare il rally dell’intero settore a livello europeo, che dimostra due cose: a) il mercato dà per scontato che, alla fine, ci sarà una soluzione positiva per il debito greco anche se le trattative si soono rivelate, al solito, più difficili del previsto; b) gli operatori festeggiano la ripresa del mercato interbancario, fermo dall’inizio dell’autunno: congelatosi nel corso dell’autunno a seguito del crollo della fiducia: il Financial Times rivela che i grandi fondi monetari sono tornati a sottoscrivere emissioni obbligazionarie delle banche europee, soprattutto francesi e spagnole, per ora a a corta scadenza.
Ma non va sottovalutato un altro fattore: Francia e Germania sono pronte a presentare in sede Ue la richiesta di ammorbidire, per tre anni, i criteri previsti da Basilea 3 per le banche, soprattutto in materia di incrocio banche-assicurazioni. Londra, secondo l’Ft, è letteralmente fuori dalla grazie di Dio. Ma anche questo fa parte del contenzioso tra Londra e l’asse Berlino-Parigi. Oggi il commissario Michel Barnier chiederà in diretta, in una conferenza davanti ai banchieri della City, di farla finita con i veti e di partecipare “al gioco della finanza secondo le regoòle europee”.
Eni sale dello 0,2% a 17,21 euro dopo che venerdì il governo ha approvato il decreto sulle liberalizzazione in cui si conferma la separazione proprietaria tra Eni e la controllata Snam Rete Gas. Al contrario la stessa Snam è in ribasso dell’1,8%, ai minimi di gennaio. Stamattina Ubs ha deciso di rimuovere Snam dalla lista delle utility europee preferite (Selected list).
Scendono le utility elettriche: Enel -1,2%, Enel Green Power -1,4%, Terna -1,2%. Forte recupro per Unipol +4,5%% e Premfin +4,4%, e Maire Tecnimont +2,9%. Scendono Rcs -3,4% e Landi Renzo -1%.