L’incertezza rimane alta e con rischi orientati al ribasso. Esprime cautela Mario Draghi in apertura della conferenza stampa dopo la decisione di mantenere il costo del denaro invariato all’1% (fermo all’1,75% anche il tasso marginale e allo 0,25% quello sui depositi). Ma ci sono “segnali di stabilizzazione verso il basso dell’attività economica” e “continuiamo a pensare che l’attività economica riprenderà progressivamente nella zona euro nel 2012 grazie agli sviluppi della domanda globale, i tassi di interesse bassi e le misure prese a sostegno del settore finanziario”.
Misure come il rifinanziamento illimitato a tre anni delle banche deciso a dicembre dall’Eurotower che, ha spiegato Draghi, “stanno fornendo un sostanziale contributo a migliorare la situazione di finanziamento delle banche” europee. E sull’Eba, il cui presidente Andrea Enria ieri è stato in audizione alla Camera, ribadendo il pressing sulle ricapitalizzazioni fortemente contestate dalle associazioni di categoria (l’Abi ha confermato che ha allo studio il ricorso alla Corte di Giustizia europea), ha detto: l’esercizio ”era giusto” ma è stato deciso in ”un momento diverso dall’attuale” relativamente ai prezzi dei titoli di Stato e alle condizioni economiche, ha finito così per essere ciclico e ampliare le difficoltà delle banche.
Nelle previsioni dell’Eurotower l’inflazione resterà sopra il 2% per diversi mesi, prima di calare sotto il 2%. Ma per risolvere la crisi del debito sovrano da cui permangono i rischi è necessario “varare con urgenza il nuovo fiscal compact che per Draghi “ deve essere chiaro e non ambiguo sulle regole”. E potrebbe essere firmato entro gennaio.
Dopo Monti e Barroso, anche il presidente della Bce torna sul tema del Fondo salva stati Esm, che “deve essere rafforzato con urgenza”. D’altra parte, per Draghi i mercati dovrebbero apprezzare i forti progressi compiuti da alcuni stati dell’area euro nel risanare i bilanci pubblici.
A preoccupare molto l’Eurotower è però l’Ungheria, dove la nuova legislazione, che “non è in sintonia con lo spirito dei trattati”, limita “i poteri della locale Banca centrale”. Draghi ha anche espresso dispiacere per il presidente della Banca Centrale svizzera Philip Hildebrand per le operazioni legate alla compravendita di valute ma ha rilevato anche che il codice etico della Bce prevede norme che prevengono casi simili.