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I mercati ci ripensano sul patto Ue: Piazza Affari è la peggior Borsa (-3,79%) e lo spread risale

Sui mercati spira di nuovo la paura e le Borse vanno giù: Milano perde il 3,79% ed è il peggior listino d’Europa – Risale lo spread anche se in mattinata l’asta del Bot-day aveva illuso limando i tassi – Banche sempre sotto tiro – Wall Street apre male

I mercati ci ripensano sul patto Ue: Piazza Affari è la peggior Borsa (-3,79%) e lo spread risale

La settimana si è aperta all’insegna del nervosismo. L’indice FtseMib scende del 3,79%. Francoforte è in calo del 3,2%, Parigi -2,37%, Londra -1,65%. Wall Street apre in ribasso: Dow Jones -1,41% e Nasdaq -1,54. Mentre S&P500 guadagna già l’1,69%.

Le decisioni del Consiglio europeo sono state ritenute insufficienti dai mercati, su cui ha avuto grande influenza la secca bocciatura da parte di Moody’s che ha annunciato stamattina che nel primo trimestre del 2012 rivedrà i rating dei Paesi Ue perché non ci sono state quelle “misure politiche decisive” per contrastare la crisi dell’euro. Di conseguenza l’intera Zona euro rimane a rischio “di ulteriori shock”. E così il buon esito dell’asta dei Bot non ha avuto l’impatto sperato: il rendimento del Btp decennale sale al 6,6%, in aumento di 34 punti base rispetto alla chiusura di venerdì. Lo spread con il Bund sale a 463,6 dai 421 punti. A metà giornata era arrivato a superare i 470 punti base. E le prospettive non sono buone, dato che il rendimento del Btp a 5 anni, in asta mercoledì prossimo, ha sfiorato nel corso della giornata la soglia del 7% (al 6,96%) per poi rientrare al 6,8% (+31 punti base). Gli acquisti continuano a premiare i Treasury Bond americani, garantiti dagli acquisti “a rubinetto” da parte della Fed, il rendimento del decennale scende di 6 punti base al 2%, mentre in Europa il nostro Btp pari scadenza vola a un rendimento del 6,6%, nonostante l’esito positivo dell’asta di Bot annuali.

Eppure, complice il Bot day dedicato ai risparmiatori, il Tesoro aveva piazzato tutti i 7 miliardi previsti di Bot a 1 anno a fronte di una domanda per 13,47 miliardi (bid to cover 1,92). Il rendimento è sceso al 5,95% dal 6,08% della precedente asta di novembre. Il calo maggiore riguarda i settori assicurazioni, banche e auto. A colpire il settore delle polizze in tutta Europa è stato il downgrade decretaoto dalle agenzie di rating. Accusano il colpo, al pari di Allianz e Axa, anche le Generali sotto del 3,94%. Fra le blue chip milanesi, spicca la caduta di Fondiaria-Sai -8,63%. La società potrebbe decidere a breve un aumento di capitale o l’emissione di un prestito convertibile da parte della controllata Milano Assicurazioni, in ribasso del 9,24%. Piovono le vendite anche sulle banche, complice la richiesta di aumento di capitale per diversi istituti da parte dell’Eba: Intesa, che non deve procedere ad iniezioni di nuovo patrimonio, scende del 5,79%. E Unicredit, che lo farà comunque, perde il 5,81%. Più massicce le perdite per MontePaschi -8,83%. Banco Popolare -7,75%, Ubi -7,01%.

Fra i titoli industriali, Fiat scende del 4,97%, Fiat Industrial -5,41%, Finmeccanica -5,07%, Pirelli -0,81%. Terna perde il 5,72% dopo il documento dell’Authority dell’Energia sulle nuove tariffe. Snam Rete Gas -2,74%. Male Mediaset -5,78%.

Wall Street apre in ribasso: Dow Jones -1,41% e Nasdaq -1,54%, anche se S&P500 guadagna l’1,69%. Sui mercati pesa la crisi della zona euro che vede tutti gli indici del Vecchio Continente in rosso e un brusco allargamento degli spread con i bund tedeschi considerati più sicuri. Il nuovo patto per l’Europa sottoscritto venerdì scorso al vertice di Bruxelles non ha tranquillizzato gli animi sulle prospettive della moneta unica che resta debole contro tutte le principali valute. Il cross euro dollaro è fissato a 1,325. Il Dollar Index è in rialzo dello 0,8% a quota 79,2, massimo da inizio dicembre. La forza del dollaro pesa anche sull’andamento delle materie prime. Il petrolio tipologia Wti perde l’1,4% a 98 dollari il barile. L’oro lascia sul terreno quasi il 2,5% e viene scambiato a 1.668 dollari l’oncia. Gli acquisti continuano a premiare i Treasury Bond americani, garantiti dagli acquisti “a rubinetto” da parte della Fed, il rendimento del decennale scende di 6 punti base al 2%, mentre in Europa il nostro Btp pari scadenza vola a un rendimento del 6,6%, nonostante l’esito positivo dell’asta di Bot annuali.

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