Durante il primo giorno della conferenza di Durban è stata presentata la speciale classifica degli “emettitori di gas serra” a livello mondiale. In questa “classifica”, chiamata Germanwatch, il primo classificato è il più virtuoso mentre l’ultimo, il 58esimo Stato, sarebbe quello che fa di meno per contenere le emissioni inquinanti. L’Italia l’anno scorso era 41esima su Germanwatch e quest’anno avanza fino al 30esimo posto.
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente afferma: “Rimane il sospetto che il miglioramento dell’Italia sia dovuto principalmente alla crisi economica. Siamo, comunque, ancora indietro rispetto ai maggiori paesi europei, un divario da colmare al più presto, soprattutto ora, di fronte alla drammatica crisi in corso. Potenziare la green economy significa anche investire nelle tecnologie pulite e a basso contenuto di carbonio, rilanciando così lo sviluppo economico e la performance climatica del paese”. E’ infatti da notare come rispetto ai 27 Paesi dell’Unione Europea, come si legge anche in una nota di Legambiente “l’Italia è in retroguardia, in 16esima posizione, a testimonianza del ritardo accumulato negli anni passati rispetto all’azione climatica, per la miopia delle politiche governative. Un risultato confermato anche dalla 15esima posizione sui 30 paesi OCSE considerati dal rapporto”. Interessante comunque sapere che i primi tre posti della classifica Germanwatch non sono stati assegnati, dato che le politiche ambientali dei diversi Paesi non sono risultate ancora abbastanza “decise” verso l’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
In Europa i Paesi più virtuosi sono la Svezia, il Regno Unito e la Germania, contando che la classifica di Germanwatch si calcola su tre fattori primari e cioè, come spiega Legambiente: “trend di riduzione delle emissioni, che pesa per il 50%; il livello assoluto di emissioni, che pesa per il 30%; le politiche climatiche per il 20%”. La “risalita” al 30esimo posto dell’Italia è dovuta, come spiega l’associazione ambientalista “essenzialmente alle politiche climatiche nazionali, in particolare sul fronte dello sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica”. Per quanto riguarda il livello assoluto di emissioni il nostro paese “passa invece dalla 29esima alla 27esima posizione. Per il trend di riduzione delle emissioni dal 21esimo al 18esimo posto”, conclude Legambiente.