Continua la boccata d’ossigeno per i titoli di Stato italiani. Dopo il crollo di spread e rendimenti registrato ieri in reazione al varo della manovra Monti, stamane si abbassa ulteriormente la temperatura sul mercato del nostro debito.
Il differenziale fra Btp e Bund a dieci anni, dai 371 punti dell’apertura, è salito in pochi minuti a quota 385, segnalando la tensione degli investitori per le minacce e i downgrade arrivati dall’agenzia di rating Standard & Poor’s. Subito dopo però la forbice si è chiusa nuovamente, facendo registrare a fine mattinata un nuovo calo di quasi 30 punti.
Intorno alle 13 lo spread si attesta così a 356 punti base. Buone notizie in arrivo anche dal fronte dei rendimenti sui bond decennali, che si sono stabilizzati sotto il 6%, a quota 5,8%.
Andamento meno incoraggiante per il differenziale francese, che evidentemente sconta ancora la pressione di S&P oltre ai giudizi di varia natura sull’incontro di ieri all’Eliseo fra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Il rialzo è comunque contenuto (da 99 a 105 pb) e il valore si mantiene ben lontano dai record fatti segnare le settimane scorse.
Praticamente invariato invece lo spread della Spagna, che dopo una mattinata in altalena si mantiene a 288 punti.