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I mercati promuovono la manovra Monti: Piazza Affari (+2,9%) vola, lo spread e i tassi scendono

La manovra mette il turbo alle banche (Mps + 10,6% e Unicredit +5,4%) che fanno della Borsa di Milano la maglia rosa in Europa – Lo spread scende a 375 pb e i rendimenti sui Btp decennali si attestano sotto il 6% – Compromesso Merkel-Sarkozy: no agli eurobond ma Bce più attiva – Attesa per il vertice europeo e per una nuova limatura dei tassi di Draghi

I mercati promuovono la manovra Monti: Piazza Affari (+2,9%) vola, lo spread e i tassi scendono

Francia e Germania trovano un accordo “completo” per il vertice dell’Eurogruppo di giovedì e venerdì. La manovra Monti piace all’Europa e ai mercati (un po’ meno alle parti sociali che già hanno levato gli scudi dello sciopero) mentre lo spread scende a 377 punti base (e il rendimento cala sotto il 6%). Mentre anche il resto della settimana potrebbe essere foriero di buone notizie: la Bce nella prossima riunione di giovedì potrebbe tagliare ulteriormente i tassi di 0,25 punti base e c’è attesa per il vertice di giovedì e venerdì dell’Eurogruppo.

Piazza Affari conferma il rally dell’apertura, migliore Borsa d’Europa, accelerando il rialzo nel pomeriggio: il Ftse Mib chiude a 15.926,47 punti in rialzo del + 2,91%. Seguono a ruota le altre piazze europee, ma con molto meno sprint di Milano: il Dax sale dello 0,42%, il Cac dell’1,15%, il Ftse 100 dello 0,28%. E anche Wall Street è positiva: alla chiusura delle Borse europee il Dow Jones saliva dell’1,16% circa e il Nasdaq dell’1,45%. Nonostante alcune delusioni sul fronte macroeconomico che oggi però non sembrano impensierire gli operatori: l’indice Ism non manifatturiero è calato a 52 punti a novembre contro le attese di rialzo a 53,9 punti; in calo per il secondo mese di fila gli ordini all’industria di ottobre. Per i mercati decisivo sarà capire se il “sistema Monti” che ha detto no alla concertazione indiscriminata reggerà l’onda delle proteste che già si levano da più parti.

NON PASSANO GLI EUROBOND
ACCORDO SULLA GOVERNANCE PER MARZO

I contenuti dell’accordo tra Sarkozu e Merkel saranno illustrati in una lettera dettagliata inviata mercoledì al presidente dell’Ue a Bruxelles, Herman Van Rompuy. Sugli Eurobond è comunque passata, come previsto, la linea della Merkel: “non sono in alcun caso una soluzione alla crisi”, hanno detto. Il che però, nell’ottica di un nuovo trattato dell’Unione, potrebbe lasciare spazio a una Bce più “attiva”, per quanto sia Sarkozy sia Mekel abbiano di nuovo ribadito l’indipendenza e la fiducia nella Bce. L’obiettivo è ora che l’accordo venga negoziato tra i membri dell’Euro prima di marzo. Intanto l’euro consolida i guadagni sul dollaro in area 1,346 e il petrolio sale in area 102 dollari al barile.

BMPS BALZA DEL 10,68%.
SOTTO I RIFLETTORI LE COSTRUZIONI

A Piazza Affari il paniere principale chiude la seduta praticamente tutto in territorio positivo, con l’eccezione di Stm (-0,9%). Domina la seduta il comparto bancario, in linea ai listini europei e a Wall Street. In Italia le banche volano sul ridimensionamento delle tensioni sui titoli di Stato e sulle garanzie per le obbligazioni bancarie di prossima emissione introdotte dalla manovra. Balza Mps del 10,68%. A Siena la Fondazione è disponibile a scendere sotto il 50%. L’istituto ha poi raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento di 260 milioni di euro, più interessi, a fronte di tutte le controversie pendenti in seguito alle contestazioni relative ad alcune operazioni effettuate dal 2002 al 2007. Gli effetti della transazione verranno in gran parte compensati dai benefici dell’affrancamento di attività immateriali per 239 milioni di euro che saranno contabilizzati nel quarto trimestre. Banco Popolare (miglior titolo del Ftse Mib) balza dell’11,65%, Popolare di Milano del 7,28% e Azimut del 6,33%. Il risparmio gestito non sembra preoccupato dall’introduzione dell’imposta di bollo per tutte le attività finanziarie, quindi anche i fondi, prevista dalla manovra. Unicredit sale del 5,42% e Intesa del 3,85%. Bene anche Finmeccanica (+9,80%) che si riprende dalle vendite grazie all’uscita dal gruppo del presidente Guarguagini della settimana scorsa. Sale Fiat del 6,20% nonostante il giudizio negativo arrivato oggi da JpMorgan: per gli analisti nel 2012 il Lingotto è un titolo da evitare.

Sotto i riflettori anche il comparto delle costruzioni, che trae beneficio dalla riapertura dei cantieri delle opere pubbliche. Oggi alla Camera Monti ha annunciato che domani il Cipe sbloccherà “5,2 miliardi di euro per garantire un vasto piano di opere”. Tra gli interventi che saranno finanziati ci saranno “grandi opere ferroviarie come l’alta velocità, il terzo valico di Giovi, il Mose, opere di manutenzione straordinaria su tutto il territorio nazionale da parte di Anas e Rete ferroviaria italiana. Diversi interventi saranno nel Mezzogiorno: Statale 106 Jonica, metro di Napoli, Palermo-Agrigento, il Porto di Taranto. In Borsa Astaldi corre in rialzo del 5,08%. Meno euforica Impregilo che sale dell’1,84%. Fonti vicine alla vicenda hanno confermato che oggi la holding che fa capo alla famiglia Gavio ha avanzato due proposte, una ai Benetton e una ai Ligresti per l’acquisto delle loro rispettive quote in Igli, la holding azionista di Impregilo al 29,86%.

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