LAZIO – JUVENTUS 0-1
ATALANTA-NAPOLI 1-1
Per lo scudetto undici anni dopo. L’ultima volta che Lazio e Juventus si sono affrontate per il titolo, le cose erano piuttosto diverse, sia nella vita (l’Euro, tanto per fare un esempio, era ancora in cantiere) che nel calcio. La Lazio era comandata da Sergio Cagnotti, che all’epoca sembrava forte e indistruttibile, anche se non certo al livello di Luciano Moggi. Il primo aprile 2000, allo stadio Delle Alpi (che oggi ha cambiato nome, volto e proprietario), Juventus e Lazio si diedero battaglia per 90 minuti. Alla fine vinsero i biancocelesti con un gol del “Cholo” Simeone, un colpo di testa che divenne il simbolo del secondo scudetto della Lazio. Fu il punto più alto della rivalità tra Lazio e Juve, che da allora, per svariati motivi, non si sono più giocate un trofeo di questo livello.
Questa sera però (stadio Olimpico, ore 20.45) l’incontro tra le due squadre tornerà ad essere d’alta classifica, e se non determinante (siamo pur sempre alla 13°giornata) sarà sicuramente indicativo. La Lazio è la vera sorpresa di questo primo scorcio di stagione: in estate avevamo lodato la campagna acquisti di Lotito, ma francamente non pensavamo potesse trovarsi così in alto. Anche la Juve in qualche modo ha stupito tutti: conoscevamo le qualità di Conte e dei nuovi arrivati, ma aspettarsi una partenza del genere era troppo. Lazio e Juventus sono appaiate a quota 22 punti, e guardano dall’alto della classifica tutte le altre big. I bianconeri poi hanno addirittura una partita da recuperare (contro il Napoli martedì prossimo), e questo la dice lunga sulla bontà del loro operato. In sintesi l’incontro di questa sera potrebbe chiarire due importanti questioni: questa Juve è davvero pronta per andare in fuga? E quali sono i reali obiettivi della Lazio?
Di certo, se le due squadre metteranno in campo la grinta espressa dai due tecnici nelle conferenze stampa di ieri, allora assisteremo ad una partita di altissimo livello. Antonio Conte ed Edy Reja non amano i giri di parole ma preferiscono dire le cose chiare e tonde. E così, l’allenatore juventino non si è nascosto dietro alle solite frasi di circostanza: “La gara dell’Olimpico sarà molto importante. La Lazio è a pari punti con noi, vediamo un po’ cosa succederà, ma di certo noi andremo a Roma per fare la partita, non per aspettare l’avversario. Scudetto? Mi chiedete sempre la stessa cosa, ma ribadisco che non siamo favoriti”.
Per la prima volta da inizio stagione, Conte è alle prese con un importante dubbio di formazione: la presenza di Andrea Pirlo infatti è ancora incerta, per colpa di una botta al ginocchio rimediata nell’allenamento di giovedì. Il regista verrà provato nell’allenamento di questa mattina, ma se non dovesse farcela non ci saranno stravolgimenti di modulo. Il suo posto verrebbe preso da Michele Pazienza, che permetterà dunque a Conte di confermare l’ormai collaudato 4-3-3 (o 4-2-3-1, se preferite).
Non ha problemi di formazione invece Edy Reja, che ha tutti i big a disposizione, compreso Miroslav Klose, assente a Napoli sabato scorso. L’unico ballottaggio riguarda Rocchi e Cissè, con il capitano leggermente favorito rispetto al francese, che non segna dal 15 settembre (gol su rigore contro il Vaslui in Europa League). Il tecnico laziale aspetta con ansia la sfida di stasera, che potrebbe davvero permettere agli aquilotti di spiccare il volo: “E’ una partita importante per noi, ed anche per la Juve. Ci darà le dimensioni esatte, per la Lazio è una gara chiave: in casa non abbiamo mai fatto grandi prove. Bisognerà fare una grande prestazione e cercare di vincere, sappiamo bene il valore dei bianconeri ma abbiamo grande considerazione di noi stessi. Abbiamo provato in settimana la gara, sappiamo bene come affrontarli. Bisognerà avere ragione anche nei duelli individuali per sconfiggere l’avversario”.