“Nessuno prestito da parte dell’Fmi per l’Italia, non ce n’è bisogno” lo sostiene Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi, dai microfoni di “L’economia in tasca” su Radio Rai 1. “Credo che il rifinanziamento del nostro debito,- ha spiegato Mussari – anche se a tassi maggiorati, non abbia incontrato fino a ora particolati ostacoli. Il nostro debito è verso cittadini e istituzioni italiane per il 50%”.
Secondo il banchiere in questa fase convulsa non è importante tanto quali misure saranno adottate, tanto che delle misure ci siano per dare ai mercati un segnale di affidabilità. La priorità, per proteggere banche e cittadini, è la riduzione degli spread tra Btp e Bund.
Mussari, mostrando ottimismo, ha individuato nella catena istituzioni, banche, cittadini e imprese la strada maestra per uscire dalla crisi: “E’ chiaro che con questa percezione di rischio il costo del denaro aumenta per le banche, e questo costo va poi a ricadere su cittadini e imprese”. Proprio ieri l’Fmi ha reso noto che concederà prestiti, agli stati membri che li richiedessero, per un valore pari a 10 volte la quota di partecipazione al fondo.
