L’aumento dei tassi delle obbligazioni del Tesoro francese e una prospettiva di crescita debole mettono in pericolo il rating di tripla A della Francia. E’ quanto emerge da una nota dell’agenzia statunitense Moody’s diffusa questo lunedì. E il risultato del differenziale tra Oat francesi e Bund tedeschi dall’apertura dei mercati non rassicura: segna quota 169 pb, già in lieve ribasso rispetto al picco di 171 pb, ma in aumento di quasi 20 punti dalla chiusura di venerdì.
E’ proprio questa tendenza al rialzo che spaventa: dal primo novembre, quando lo spread si aggirava intorno i 100 punti base, in quindici giorni è arrivato a toccare i 200 pb. La discesa sotto tale soglia si deve al collocamento di quasi 7 miliardi di euro di oblbigazioni sovrane a 2 e a 5 anni.
Ciò che mette in guardia l’agenzia di rating sono anche i numeri sulla crescita economica del Paese transalpino. Infatti, nonostante il debito francese sia inferiore a quello italiano (83% del Pil contro 120%), le misure adottate dall’Eliseo dovrebbero portare al pareggio di bilancio solo nel 2016, ovvero 3 anni più tardi rispetto all’ipotetico pareggio che dovremmo raggiungere in Italia se la manovra dell’ex-governo Berlusconi non incontra ostacoli sul suo cammino.
Infine bisogna ricordare che la Banca nazionale francese (la Banque de France) ha rivisto a ribasso le sue stime sulla crescita del Pil nel 2011 all’1%, dall’1,75% precedentemente stimato.
