Benetton chiude i primi nove mesi dell’anno con utili netti in forte calo, a quota 60 milioni di euro (4,1% sui ricavi), contro gli 84 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. A pesare sui conti è stato soprattutto il calo delle vendite nei mercati europei, in particolare in Grecia, ma anche in Portogallo, Francia Spagna e Italia. Crescono inceve le vendite nei mercati emergenti.
I ricavi netti del gruppo hanno raggiunto i 1.481 milioni, pressoché invariati a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2010 (-0,5%). Quanto ai singoli settori, quello dell’abbigliamento ha prodotto ricavi pari a 1.388 milioni, con una riduzione rispetto ai primi nove mesi 2010 dell’1,4% (30 milioni), mentre il tessile ha conseguito ricavi in aumento del 16,3% (93 milioni, rispetto agli 80 milioni del periodo di confronto), anche per effetto degli aumenti nei prezzi delle materie prime.
A livello geografico, per quanto riguarda i mercati emergenti l’aumento dei ricavi è stato dell’11% a cambi costanti e con un peso sul fatturato che è salito al 26% (dal 24% per i primi nove mesi 2010). Nei mercati consolidati, invece, i ricavi sono scesi del 4% a cambi costanti. Al di fuori dell’Europa sono risultati negativi gli Usa (-9% a cambi costanti) e il Giappone (-23%), anche in seguito alla razionalizzazione della rete di punti vendita in questi mercati.
Poco dopo le 15 e 30 il titolo di Benetton lasciava sul campo a Piazza Affari lo 0,72%.
