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Monito Uni: Sul credito alle imprese servono punti di riferimento condivisi

Il Presidente Piero Torretta all’apertura di MadeExpo: “Il mercato sente la necessità di disciplinare il rapporto tra il mondo bancario e quello delle costruzioni” – Gallesio (Assocostruttori): “Dal 2007 al 2010 il credito alle imprese è diminuito del 25% per l’edilizia residenziale” – Rinaldi (Abi) frena: “Ok a linee guida, ma niente camicie di forza”.

Monito Uni: Sul credito alle imprese servono punti di riferimento condivisi

“Sul credito alle imprese servono punti di riferimento condivisi”: questo il monito lanciato da Piero Torretta, presidente dell’Uni (Ente italiano di unificazione), in occasione del discorso inaugurale del convegno ”Linee guida per il finanziamento delle costruzioni: la specifica tecnica Uni”, organizzato dagli ingegneri di Torino e Milano presso la Fiera di Milano nel contesto di MadeExpo.

“Il mercato ha sentito la necessità – ha detto anche Torretta – di trovare punti di riferimento condivisi e certezze precise che disciplinassero il rapporto tra il mondo del credito e quello delle costruzioni, soprattutto alla luce del peso rilevantissimo che il settore ha nell’economia italiana ed europea”.

Dal 2007 al 2010 il credito alle imprese è diminuito del 25% per quanto riguarda l’edilizia residenziale e dell’11% per l’edilizia non residenziale. Nei primi 3 mesi del 2011 l’edilizia residenziale e’ diminuita dell’11% e l’edilizia non residenziale del 4% – ha detto invece Giorgio Gallesio, vicepresidente Ance (Associazione nazionale costruttori edili) – che ha sottolineato le principali criticita’ del rapporto tra il settore creditizio e quello delle costruzioni: “Noi imprese non abbiamo ancora acquisito una cultura sufficiente a rappresentare nel modo migliore il business alla banca e la banca non e’ tuttora cosi’ preparata per giudicarlo. In questo senso, l’esistenza di una linea guida fa formazione: nel momento in cui esiste una norma volontaria, questa spinge le parti ad adeguarvisi”.

Il dialogo, seppur a volte difficoltoso, tra diversi stakeholder, è uno dei punti di forza delle norme tecniche Uni, in particolare modo di questo strumento di autoregolamentazione volontaria, ancora in fase di approvazione: “Inutile negare le difficoltà iniziali nel mettere attorno a uno stesso tavolo tutti questi soggetti. La problematicità è stata soprattutto nella diffidenza tra il mondo bancario e quello delle imprese – ha spiegato Fabrizio Calabrò Massey, coordinatore del GL 13 Uni – Oggi credo che sia stata di gran lunga superata, al punto che Abi e Ance hanno sottoscritto un loro protocollo di intesa al cui interno hanno addirittura inserito questo progetto di norma”.

Infine per Raffaele Rinaldi, responsabile ufficio crediti Abi: “E’ necessario che questa norma Uni si realizzi come linea guida piuttosto che come una camicia di forza al rapporto banche-imprese. La banca non può rinunciare alla propria discrezionalità nella valutazione dei progetti. E’ bene che ci siano delle linee guida, saremo invece meno d’accordo su una codificazione eccessivamente vincolante”.

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