I mercati sono ottimisti: le istituzioni europee sono pronte per intervenire per salvare euro e banche dalla crisi. I listini confermano anche oggi i rialzi, in una giornata volatile ma quasi per tutti sempre in territorio positivo: Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo del 3,55% mentre si è ristretto ancora lo spread tra Btp e bund sotto i 360 punti base, il Ftse 100 del 3,71%, il Dax del 3,15% e il Cac del 3,41%.
Sembrano prendere forma infatti le attese per un piano di intervento sulle banche a livello europeo. Protagonista ancora oggi Angela Merkel. Per lei la ricapitalizzazione delle banche sono soldi spesi bene: “Noi politici, in momenti di difficoltà economiche, dovremmo prendere molto sul serio le raccomandazioni degli esperti che ci parlano del problema della capitalizzazione delle banche”, ha detto il cancelliere tedesco dopo un incontro con il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, il segretario dell’Ocse, Angel Gurria, e il numero uno della Banca mondiale, Robert Zoellick. “Si tratterebbe – ha aggiunto Merkel – di soldi investiti bene” e la soluzione privilegiata per la banche sarebbe quella “di trovare i fondi da sole”. Se necessario, quindi, “non bisogna esitare” a muoversi su questo punto.
In mattinata anche il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha confermato il piano per un’azione coordinata sulle banche. Ma oggi a sostenere i listini, solo temporaneamente delusi dalla decisione sul costo del denaro mantenuto invariato all’1,5%, si è svolto anche l’ultimo consiglio direttivo della Bce presieduto da Jean Claude Trichet. Dalla riunione è arrivato l’annuncio che riprenderanno le misure non convenzionali di sostegno alla liquidità. Nel dettaglio: la Bce terrà due operazioni straordinarie con prestiti illimitati alle banche a 12 mesi a ottobre e a 13 mesi a dicembre; tornano gli acquisti di covered bond, obbligazioni bancarie garantite, sul mercato primario e secondario tramite un piano da 40 miliardi che partirà a novembre e ci si attende termini a ottobre 2012. Delusi solo temporaneamente gli operatori dalla decisione, presa a maggioranza, di mantenere invariato il costo del denaro all’1,5% a fronte di un’inflazione che “resta elevata” e lo resterà nei prossimi mesi. L’attesa è però poi per un calo nel 2012. Di fronte alle ipotesi di potenziamento del Fondo salva stati, Trichet ha però precisato che un intervento Bce “non sarebbe appropriato”: tutti gli Stati che vi partecipano ”hanno la capacità di ricorrere alla leva finanziaria”.
L’euro si riprende in area 1,34 sul dollaro mentre il petrolio Wti chiude le contrattazioni europee in progresso a 80,5 dollari al barile. Le attese positive per le banche in Europa, hanno trovato poi sponda nei dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa che sono salite meno del previsto. Wall Street, dopo un’apertura in negativo, viaggia così in territorio positivo con il Dow Jones che sale dello 0,83% e il Nasdaq dello 0,98%. Tiene anche Apple (+0,99%) dopo la scomparsa di Steve Jobbs, anima propulsiva dell’innovazione del gruppo che ha lanciato l’iphone.
A Piazza Affari i rialzi riguardano soprattutto il settore industriale con Tenaris (+8,16%), Exor (+7,24%), Prysmian (7,34%), spinto dal forte recupero del prezzo del rame, Buzzi Unicem (+6,81%) e Pirelli (+4,84%)che, secondo quanto affermato da Marco Tronchetti Provera, non ha ragione di lasciare Confindustria. Bene anche le banche, soprattutto Intesa (+5,73%) e Unicredit (+3,84%). Bpm, dopo essere scesa anche del 2%, chiude in territorio leggermente positivo:+0,18%. Sull’istituto è sempre più caos per la presentazione delle liste in vista dell’assemblea dei soci del 22 ottobre chiamata a nominare il Consiglio di Sorveglianza dopo l’introduzione della governance duale. Piazza meda è tra le società che hanno subito il taglio del rating da parte dell’agenzia Moody’s in seguito al taglio operato sull’Italia. Colpiti in ambito bancario anche Unicredit e Intesa Sanapolo (da Aa3 a A2) e Mps (da ‘A2/P-1’ a ‘Baa1/P-2 ). Poi la scure è scesa anche su Finmeccanica (da “A3” a “Baa2”), Terna (da “A2” a “A3”), Eni (da “Aa3” a “A1”), Enel (da “A2” a “A3”), cui si aggiunge Poste Italiane (da “Aa2” a “A2”). Incassa la conferma del rating Aa3 Generali (+3,50%) grazie alla sua forte diversificazione fuori dall’Italia.