POSSIBILE RECESSIONE IN FUTURO: NEL 2011 PIL +2,3%, 2012 +1,8%
Il Fondo monetario internazionale non esclude che l’Europa possa tornare in fase di recessione. Tuttavia, almeno per il momento, le stime parlano di una crescita ancora viva, anche se in continuo rallentamento: l’incremento medio del Pil Ue dovrebbe attestarsi al 2,3% quest’anno, per poi calare al +1,8% nel 2012. Queste le cifre pubblicate nell’ultimo rapporto dell’istituzione di Washington, l'”Economic Outlook” sull’Europa. Oggi, alla vigilia del direttorio Bce, il documento è stato consegnato alla Commissione europea di Bruxelles.
LA BCE TAGLI I TASSI, RINEGOZIARE AIUTI ALLA GRECIA
Il Fondo esorta il Vecchio Continente a interrompere l’inasprimento sulla politica monetaria e a fare di più per rilanciare la produzione, anche se il problema più grave rimane quello dei debiti pubblici. Per quanto riguarda la Grecia, l’Fmi sostiene che sarà necessario rinegoziare i termini del secondo piano di aiuti, concentrandosi maggiormente sulla sostenibilità del debito.
“La Bce deve concentrarsi maggiormente sulle misure per rilanciare la crescita – ha detto Antonio Borges, direttore del Dipartimento Europeo dell’Fmi, in un’intervista a Bloomberg Tv – e dovrebbe tagliare i tassi nel caso in cui le turbolenze persistano”. Nel frattempo, “è probabile che l’istituto continuerà ad acquistare titoli di stato dei paesi più indebitati”.
EFSF POTREBBE ACQUISTARE BOND ITALIANI E SPAGNOLI
Dal cando suo, il fondo sta “lavorando per limitare lo spread di Italia e Spagna, paesi che pagano i più elevati costi degli interessi sul debito sovrano” e che, a causa “di interessi più costosi” e delle ultime manovre economiche, vedono “aumentate le tensioni sulle banche”. Tutto ciò costituirà un “ostacolo ulteriore su una attività già modesta”.
Insomma, “è assolutamente importante che si ristabilisca la fiducia in Italia e Spagna e si riportino gli investitori su questi mercati. Questo potrebbe richiedere un coinvolgimento del settore pubblico. L’Efsf potrà essere utilizzato in una maniera mirata a questo scopo”.
ITALIA: I CONTI SONO BUONI, MA SERVE LA CRESCITA
Restringendo l’obiettivo solo sul nostro Paese, secondo Borges, “il problema è la crescita, ma i conti pubblici sono buoni, non sono mai stati meglio di ora”. E ancora, come preannunciato ieri da Giulio Tremonti, Borges ha rimarcato che l’Italia “ha un avanzo primario persino migliore di quello della Germania”.
In ogni caso, nel suo ultimo rapporto l’Fmi giudica “deludente” la crescita economica italiana degli ultimi 20 anni. Lo sviluppo è stato appesantito da un sistema fiscale troppo complesso, da riforme poco efficaci e dalla scarsa produttività del lavoro.