JUVE, ECCO LA RISPOSTA CHE TUTTI ASPETTAVANO!
DEMOLITO IL MILAN, ORA I BIANCONERI SONO IN TESTA ALLA CLASSIFICA.
VOTO: 8
Se la partita con il Milan doveva darci delle indicazioni sulla Juve di Conte, bè, siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa. Compatti, aggressivi, tatticamente perfetti, i bianconeri sono stati semplicemente di un altro pianeta rispetto ai campioni d’Italia. Era questo il primo test importante per la nuova Juve, che dopo essersi misurata (con alterne fortune) con Parma, Siena, Bologna e Catania, affrontava il Milan in casa sua. Esame superato a pieni voti, e se proprio dobbiamo trovare un difetto alla prestazione dei bianconeri, i gol sbagliati sono stati troppi. Grandi meriti vanno ad Antonio Conte, capace di imbrigliare i rossoneri con una formazione azzeccatissima sotto tutti i punti di vista.
Il modulo ad una sola punta si è rivelato una trappola, perché gli esterni (Krasic a parte, l’unico deludente) sono stati costanti spine nel fianco del Milan, Vidal e Marchisio, oltre a proteggere Pirlo, hanno potuto inserirsi e tirare da fuori area più volte e Vucinic ha potuto svariare per tutto l’attacco, rendendosi pericoloso in più occasioni. Insomma, una Juventus perfetta, che oltre a pungere davanti non ha rischiato praticamente nulla dietro. Anche qui c’è lo zampino di Conte: Chiellini a sinistra, oltre a permettere il rilancio di Bonucci, ha dato la possibilità a Lichtsteiner di spingersi in avanti senza paura, perché tanto, quelle poche volte che la Juve ha perso palla, si è ritrovata comunque coperta. Un capolavoro tattico e psicologico, perché i bianconeri non si sono limitati a stare bene in campo, semplicemente se lo sono mangiato. Facendo rivedere all’Italia intera, quello spirito Juve che mancava da troppo tempo.
LA LAZIO SI CONFERMA CORSARA!
RIMONTA LA FIORENTINA ED ESPUGNA IL FRANCHI.
VOTO: 7
Giocasse solo in trasferta, la Lazio sarebbe prima in classifica. I numeri parlano chiaro: nelle tre partite giocate finora lontano dall’Olimpico, gli uomini di Reja hanno totalizzato due vittorie e un pareggio, tra l’altro molto prestigioso (2 a 2 a San Siro contro il Milan). Ieri al Franchi, i biancocelesti hanno dato un grande segnale di forza. Sotto di un gol dopo pochi minuti e schiacciata dal vigore della Fiorentina, la Lazio ha avuto il merito di non lasciarsi andare e di colpire non appena ne ha avuto l’occasione. Il gol di Hernanes poi, dimostra che questa squadra di qualità ne ha tanta, soprattutto là davanti. Ad affondare la Fiorentina ci ha pensato Klose, fischiatissimo dal Franchi per quel famoso gol in fuorigioco che nel 2010 condannò la Viola all’eliminazione dalla Champions League.
Ironia della sorte, anche la rete di ieri nasce da una posizione irregolare (ma di centimetri) di Sculli, che ha poi servito il Panzer tedesco in area di rigore. Tornando alla Lazio, ora per Reja si prospettano due settimane, se non tranquille, perlomeno normali, in cui potrà preparare il derby contro la Roma serenamente. Dopo la sosta infatti, i biancocelesti giocheranno una stracittadina davvero al cardiopalma. Entrambe le squadre hanno gli stessi punti (8) e vengono da due belle vittorie, che hanno risanato i rispettivi ambienti. L’unica preoccupazione per Reja (Roma a parte) è che la partita si giocherà all’Olimpico. Un complesso che la Lazio dovrà necessariamente superare se vorrà diventare davvero grande.
MILAN, COSI’ PROPRIO NON VA!
SCONFITTA NETTA E MERITATA, L’UNICA CONSOLAZIONE E’ LA SOSTA.
VOTO: 4
Semplicemente un disastro. Alzi la mano chi, alla vigilia, si aspettava un Milan così brutto e rinunciatario. Va bene, i rossoneri stanno giocando con gli stessi uomini da un mese, Boateng rientrava dopo l’infortunio e la Juve aveva il vantaggio di non aver giocato le coppe in settimana. Ma il Milan non può presentarsi così ad un big match, punto e basta. Poco importa se i gol sono arrivati da due episodi (errore di Bonera e ennesima papera di Abbiati), perché il pareggio che i rossoneri stavano per portare a casa sarebbe stato veramente un regalo divino e immeritato. Allegri ha perso il match con Conte, anche se, a sua discolpa, bisogna dire che la formazione era praticamente obbligata. Semmai, non ci sono piaciuti i cambi: perché inserire l’evanescente Emanuelson per Cassano e lasciare in campo uno stanchissimo Seedorf? Al di là delle questioni tattiche, il Milan ha dei grossi problemi che si stanno riflettendo in campo in ogni partita (anche nelle due vittorie con Cesena e Viktoria Plzen).
Per questo a Milanello accolgono la sosta per le nazionali come manna dal cielo, non tanto per far riposare i giocatori (anzi, molti di loro gireranno l’Europa per giocare gare decisive) quanto per provare a recuperarne qualcuno. Robinho e Gattuso mancano tremendamente, Ambrosini e Boateng devono ritrovare condizione, Mexes potrà dare un po’ di respiro a Nesta, Abate è ormai insostituibile. Per qualcuno poi, questa sosta servirà anche a riordinare un pochino le idee: Abbiati ha commesso l’ennesimo errore grossolano e chissà che Allegri non stia cominciando a pensare ad Amelia, Ibrahimovic, dopo le magie contro il piccolo Viktoria, ha steccato ancora una volta nel confronto con una grande. Intendiamoci, siamo solo ad ottobre e nulla è ancora perduto, ma per confermarsi al vertice serve una brusca sterzata. Altrimenti questa sarà una stagione di grande sofferenza.