RANIERI CARICA L’INTER: “SONO QUI SOLO PER VINCERE”
A BOLOGNA CON UN SOLO RISULTATO A DISPOSIZIONE, MA SNEIJDER VA KO.
E DA MADRID ARRIVA LA BENEDIZIONE DI MOURINHO.
Il primo dei tre anticipi di questa quinta giornata, sarà anche il più atteso. L’Inter di Claudio Ranieri (fa effetto scriverlo, ma dovremo abituarci) cercherà di vincere per la prima volta in stagione. Non sarà facile, perché di fronte ci sarà un Bologna caricato a mille dall’inatteso pareggio contro la Juventus. Ma i nerazzurri non avranno altro risultato a disposizione se non la vittoria. Ranieri, nel corso della sua prima conferenza stampa da interista, ha mostrato molta fiducia e soprattutto idee chiare, quelle che mancavano a Gasperini. “Ognuno di noi ha un Karma – ha detto il tecnico romano – è il mio è quello di aggiustare situazioni difficili. Voglio una squadra corta, compatta e determinata a lottare su ogni pallone. Sono qui per riportare autostima a un gruppo che vuole ancora vincere tanto”. Allo stadio Dall’Ara di Bologna però, dovrà farcela senza l’attesissimo Sneijder, che dopo un’estate passata al centro di equivoci tattici, avrebbe dovuto ritrovare il suo posto sulla trequarti. Ma un risentimento muscolare all’adduttore della coscia sinistra, gli impedirà di scendere in campo a Bologna e forse anche a Mosca, nella delicatissima sfida di Champions League. Infortuni e squalifiche a parte (Ranocchia pagherà l’espulsione di Novara con 3 giornate) l’Inter di Ranieri ha cominciato con il piede giusto, perlomeno dal punto di vista “spirituale”. Da Madrid infatti, il “vate” Mourinho ha dato la sua benedizione al progetto Ranieri: “Sono interista, e quindi spero che i nerazzurri vincano, qualsiasi sia il suo allenatore”. Quasi in contemporanea, Sor Claudio parlava di Mou come di “un nemico solo di fronte ai media”. Che siano parole sincere o di circostanza, una cosa è chiara: Ranieri ha già capito come comportarsi in casa Inter.
MILAN, CON IL CESENA E’ OBBLIGATORIO VINCERE.
ALLEGRI PREOCCUPATO: “SERVONO SERENITA’ ED ENTUSIASMO”
EMERGENZA ATTACCO IN VISTA DELLA CHAMPIONS.
Se Atene piange, anche Sparta non ride. Con meno polemiche e con qualche certezza in più certo rispetto ai cugini certo, ma a Milanello le facce rilassate estive hanno lasciato il posto a musi lunghi e tirati. In tre partite di campionato sono arrivati due pareggi e una sconfitta, oltre che una marea di infortuni che stanno preoccupando Massimiliano Allegri: “Siamo contati – ha ammesso triste il tecnico livornese – ma dovremo trovare la vittoria giocando una gara attenta e soprattutto non prendendo gol”. La sensazione però, è che oltre ai problemi di risultati e d’infortuni, il Milan abbia anche meno fame rispetto allo scorso anno, come ammesso candidamente da Abbiati dopo la sconfitta di Napoli. Allegri però non ci sta, e si aspetta una risposta sul campo che zittisca tutte le critiche: “Servono serenità ed entusiasmo, anche perché il campionato è ancora lunghissimo. Ora mi aspetto una prestazione con tanta maturità ed equilibrio, che è sempre stato il punto di forza di questa società”. Tutto vero, ma quella contro il Cesena sarà una partita che il Milan non potrà proprio sbagliare. I romagnoli infatti giacciono tristemente in fondo alla classifica con zero punti, non batterli a San Siro significherebbe aprire ufficialmente la crisi rossonera. Per scardinare la difesa cesenate, Allegri si affiderà allo stacanovista (strano ma vero) Cassano e al giovanissimo El Shaarawy, in gol contro l’Udinese. In panchina poi, ci sarà un vecchio lupo dell’area come Pippo Inzaghi, che avrebbe fatto maledettamente comodo anche mercoledì prossimo, quando a San Siro arriveranno i cechi del Viktoria Plzen. Per quella sfida, recupero lampo di Ibra permettendo, Allegri avrà a disposizione il solo Cassano, visto che oltre ad Inzaghi anche El Shaarawy è fuori dalla lista Champions.
FURIA MAZZARRI SULLA STAMPA: “CI AVETE MASSACRATO!”
CONTRO LA FIORENTINA TORNANO I TITOLARI.
MA MIHAJLOVIC AVVERTE: “AL SAN PAOLO SENZA PAURA”.
Dopo tanti elogi anche in casa Napoli è tempo di polemiche e, fatalmente, di nervosismo. Walter Mazzarri non ha preso bene le critiche ricevute dopo la sconfitta di Verona, soprattutto perché il grande colpevole, per la stampa, è stato proprio lui, reo di aver fatto un turnover troppo massiccio (ben 7 giocatori diversi rispetto alla vittoria sul Milan). Il condottiero azzurro però ha serrato le fila, difendendo il suo lavoro e soprattutto i suoi giocatori: “Se alla gente raccontiamo che siamo la pretendente numero uno per il campionato, dopo appena due partite fatte bene, e non tenendo conto della forza delle altre squadre e della loro possibilità economica, allora poi si alza l’asticella e ogni sconfitta diventa una tragedia sportiva. L’anno scorso me la prendevo, ora visto che queste cose non si possono cambiare, mi scivolano addosso. E comunque lo sapevo che alla prima sconfitta ci avrebbero massacrato”. Arrabbiato e orgoglioso Mazzarri, ma forse non del tutto impermeabile alle critiche. Già, perché contro la Fiorentina dovrebbero rivedersi in campo tutti i titolari, quelli che erano stati lasciati in panchina a Verona. Di fronte, gli azzurri si troveranno una Fiorentina agguerrita e motivata, almeno a leggere le parole di Sinisa Mihajlovic: “Dobbiamo riuscire a riproporre la mentalità del Franchi anche fuori. Voglio vedere la mia squadra giocare al San Paolo con la stessa intensità vista contro il Parma. Senza paura”.