Il gioco e’ una industria che occupa complessivamente 100mila persone e garantisce allo Stato qualcosa come 9,5 miliardi l’anno di entrate erariali. Parte da queste considerazioni la Confindustria (attraverso Massimo Passamonti, presidente dell’area giochi e intrattenimento) per indicare – nel corso di una audizione in commissione Finanze della Camera- le criticità del settore e sottolineare la gravita’ e la vastità del fenomeno del gioco illegale.
Nell’audizione – per fare una panoramica alla luce anche dei recenti interventi normativi – Passamonti ha sottolineato come l’industria del gioco vanti circa 5.800 imprese e oltre 140mila punti vendita e da’ lavoro a oltre 100mila persone tra dipendenti dei concessionari, dei gestori e produttori di apparecchi, dell’indotto. La raccolta complessiva lorda del settore l’anno scorso si è attestata attorno ai 61 miliardi, e lo Stato ha incassato una cifra prossima ai 9,5 miliardi.
Detto questo, però, esistono delle criticità che vanno risolte. E il rappresentante di Confindustria ha indicato i “principali” punti critici. Eccoli: le penali slot (“occorre porre termine a una vicenda che ormai da 4 anni sta nuocendo fortemente “); canoni e rapporti con soggetti terzi; l’extra tassazione dell’attivita’ di scommessa a quota fissa (“la cosiddetta ‘tassa sul macinato’ – ha ricordato Passamonti – una norma che pare viziata sotto il profilo della legittimità costituzionale e comunitaria”); la tracciabilità dei flussi di pagamento; gli indici patrimoniali (“i parametri individuati mettono in forte difficoltà un grande numero di operatori”); la tassazione dei bingo (online-offline) e la durata delle concessioni (“serve un allineamento”).
E poi c’e’ il capitolo del gioco illegale: una presenza stimata tra i 1.500 e 2.000 punti vendita e una raccolta valutata tra 1-1,2 miliardi l’anno, con evidenti e notevoli minori entrate per lo Stato e una concorrenza sleale. E la Confindustria indica precisi interventi, tra cui la creazione di un coordinamento tra ministeri dell’Economia, della Giustizia e dell’Interno e una unitarieta’ di intervento tra le varie forze dell’ordine, un inasprimento delle sanzioni penali, l’istituzione di un albo dei titolari dei punti vendita abilitati alla raccolta delle scommesse.