La disocccupazione non cala nell’area Ocse, ma non aumenta neppure. L’organizzazione parigina ha comunicato oggi i dati sui senza lavoro di luglio, rimasti inchiodati per il quinto mese consecutivo all’8,2%. Come dire 44,5 milioni di persone senza un impiego. La situazione è ancora peggiore se si restringe la lente dell’obiettivo all’Eurozona, ferma al 10%. Appena sotto la media i francesi, alle prese con una disoccupazione fra il 9,8 e il 9,9%. A maggiore distanza l’Italia (8%) e la Germania (6,1%). Situazione molto peggiore per il Portogallo (12,3%), l’Irlanda (14,5%) e soprattuto la Spagna (21,2%).
L’Ocse ha lanciato anche un appello affinché i Governi mantengano gli impegni in materia di istruzione. Il messaggio è chiaro: bisogna investire nella scuola, perché nel lungo periodo i bilanci pubblici ne trarranno beneficio. La disoccupazione tra i laureati è infatti molto più bassa di quella generale: solo il 4,4% nella media dei Paesi Ocse nel 2009.
“Il costo per gli individui e la società dei giovani che lasciano la scuola senza un diploma continua a salire – ha detto il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria -. Dobbiamo evitare il rischio di una generazione perduta. Nonostante le difficoltà nei bilanci pubblici, i Governi devono mantenere alti gli investimenti per assicurare la qualità nell’istruzione, soprattutto per i giovani più a rischio”.