Le pressioni del Quirinale di Bankitalia hanno costretto il Governo a rivoluzionare per la quarta volta la monovra bis di Ferragosto, che ormai ha un sapore autunnale. Il nuovo maxiemendamento avrà un impatto sull’indebitamento netto di 700 milioni di euro nel 2011, 4,342 miliardi nel 2012, 4,399 nel 2013 e 4,389 nel 2014.
E’ invece da imputare alla Bce la fretta indiavolata con cui l’Esecutivo ha deciso di archiviare il provvedimento: questa sera il Senato darà il via libera alla nuova legge, blindata dal voto di fiducia. Domani il board della Bce si riunirà per decidere se continuare ad acquistare titoli di Stato italiani. Il rischio non è solamente che da Francoforte decidano di chiudere i rubinetti. Sotto il pressing della Germania, è possibile che l’Eurotower indichi una data di scadenza più o meno lontana per gli aiuti destinati a Roma. Per questo, agli occhi della maggioranza, era indispensabile presentarsi all’appuntamento con la manovra approvata da almeno uno dei rami parlamentari.
D’altra parte, come sembra abbia confidato il sottosegretario Gianni Letta al presidente Napolitano, la scelta di porre la fiducia è arrivata per riportare ordine all’interno della stessa maggioranza. Lo scopo non era quindi di evitare l’ostruzionismo delle opposizioni, tanto più che Pd e Terzo polo avevano assicurato il loro fair play.
Vediamo ora nel dettaglio qual è il contenuto del maxiemendamento:
AUMENTO DELL’ALIQUOTA ORDINARIA DELL’IVA DAL 20 AL 21%
Il surplus per le casse dello Stato sarà di 700 milioni nel 2011 e 4,236 miliardi l’anno dal 2012 (quasi tutto il valore del maxiemendamento), da destinare interamente “al miglioramento dei saldi del bilancio pubblico”. Sembra che ad imporre questa clausola sia stato Giulio Tremonti, da sempre contrario a qualsiasi modifica immediata dell’imposta sul valore aggiunto, che avrebbe preferito conservare come asso nella manica per la delega fiscale. Il superministro avrebbe ceduto solo a condizione che il maggior gettito fosse destinato a ripianare il deficit e non ad alleggerire i tagli ai ministeri e agli enti locali, come pure era stato ipotizzato nei giorni scorsi.
SUPERTASSA DEL 3% SUL REDDITO ECCEDENTE I 300MILA EURO ANNUI
E’ questa l’ultima puntata della telenovela estiva che ha come protagonista il tanto odiato contributo di solidarietà. E, come in ogni fiction che si rispetti, non è mancato il colpo di scena finale. Fino a ieri sera la bozza dell’emendamento prevedeva una soglia ben più alta, a 500mila euro. Poi nella maggioranza si sono accorti che in questo modo il prelievo sarebbe stato del tutto inutile, perché avrebbe colpito appena una manciata di contribuenti (per la precisione lo 0,01%). Nella sua ultima versione l’addizionale Irpef ricadrà invece sulle tasche di 34mila italiani. Ma il colpo di scena più grande arriva alla fine dell’articolo: il provvedimento “può essere prorogato anche per gli anni successivi al 2013, fino al raggiungimento del pareggio di bilancio”. Questo significa che il Governo ha messo in conto di non centrare l’obiettivo previsto per il 2013.
L’ETA’ PENSIONABILE DELLE DONNE NEL SETTORE PRIVATO SARA’ ADEGUATA A QUELLA DEGLI UOMINI A PARTIRE DAL 2014 ANZICHE’ DAL 2016
L’approdo ai 65 anni arriverà così nel 2026. Questa è forse la sopresa più grande, perché segna un clamoroso cedimento della Lega. Non più tardi di due giorni fa, nel quartier generale di via Bellerio a Milano, Umberto Bossi aveva seccamente rifiutato le avance di Giulio Tremonti in materia previdenziale. L’ultimo “niet” di una lunga serie iniziata più di due mesi fa e destinata a scandire l’estate come un vero e proprio ritornello-tormentone. La svolta è arrivata ieri nel corso del vertice a Palazzo Grazioli. Erano presenti Roberto Calderoli, Rosy Mauro e Federico Bricolo. Bossi no. E l’ok definitivo è arrivato via telefono da Roberto Maroni. Il Carroccio ha tenuto la testa alta sulle pensioni di anzianità, ma la parziale marcia indietro rischia di allargare ulteriormente la frattura fra la base e la dirigenza del partito.
CONDONO 2002, UN ANNO DI PROROGA PER IL CONTROLLI
Il Fisco avrà un anno in più per stanare i furbetti che avevano aderito al condono tombale del 2002, ma avevano pagato soltanto la prima rata, disertando i successivi appuntamenti.
EVASIONE, CARCERE SOLO SE SUPERA I 3 MILIONI E IL 30% DEL VOLUME D’AFFARI
Alleggerita la norma che prevedeva il carcere per i grandi evasori. Perché scatti il blocco della sospensione della pena da parte del giudice, non solo l’evasione dovrà superare i 3 milioni di euro, ma l’ammontare dell’imposta evasa dovra anche essere superiore al 30% del volume d’affari. Sembra che a volere questo correttivo sia stato Silvio Berlusconi.
TAGLIO INDENNITA’ ORGANI COSTITUZIONALI FINO AL 2013
La riduzione del 10% delle indennità di carica superiori a 90mila euro e del 20% di quelle superiori a 150mila euro varrà per Parlamento, Governo e magistratura e sino al 2013. Restano escluse dalla stretta la presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale.
SALTA LA NORMA SULLE CERTIFICAZIONI DEI DEBITI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Salta la norma che obbligava le pubbliche amministrazioni a certificare i propri debiti con le imprese che ne facessero richiesta. La misura rischiava di avere un impatto negativo sul debito pubblico, dando anche alle banche la possibilità di riscattare questi debiti.