Non si ferma la corsa dello spread italiano, che da qualche giorno ha ripreso a viaggiare su livelli altissimi. Anche oggi l’impennata è stata costante: dopo un’apertura a quota 327 pb, la forbice fra i Btp e i Bund decennali si è allargata progressivamente fino a toccare il nuovo massimo di 370. Certo, è ancora lontano il record registrato nella prima settimana di agosto, quando per la prima volta il differenziale aveva sfondato il muro dei 400 punti base.
Ma la situazione di oggi è forse ancora più preoccupante, considerando che ormai da un mese la Banca Centrale Europea acquista a piene mani titoli di Stato italiani sul mercato secondario. Un intervento che per qualche tempo è stato in grado di spegnere l’incendio della speculazione, riportandolo lo spread ampiamente sotto quota 300 pb, ma che oggi sembra aver perso buona parte della sua efficacia.
D’altra parte, come ha ricordato oggi il governatore Draghi, l’aiuto dell’Eurotower non può che essere “temporaneo”. A rassicurare i mercati dovrebbero pensarci le politiche economiche dei singoli governi nazionali. E purtroppo non è andata in questa direzione la bagarre sulla manovra finanziaria che ha sconvolto l’estate italiana.
Ai problemi che tormentano il mercato dei bond si somma la massiccia ondata di vendite che sta trascinando i listini europei nel baratro. A circa mezz’ora dalla fine degli scambi, Milano perde il 4,84%, secondo peggior listino europeo dopo Francoforte, in rosso del 5,05%. Perdite gravissime anche per Parigi e Londra, in calo rispettivamente del 4,39 e del 3,26%.