Casini e Rutelli, affiancati da Bocchino in rappresentanza del Fli hanno presentato una vera e propria contromanovra che finalmente trova il coraggio di mettere al centro l’obiettivo dell’aumento della competitività e quindi del tasso di sviluppo dell’Italia. Rispetto ai decreti di Tremonti è un cambio di prospettiva radicale:non si vuole solo rastrellare qua e là i soldi che servono per contenere il deficit pubblico, ma si punta su vere riforme capaci non solo di ridurre la spesa pubblica semplificando il mostruoso apparato politico-burocratico che soffoca il Paese,ma anche di restituire efficienza ai nostri prodotti e quindi dare nuove prospettive di lavoro e di crescita ai giovani ed alle donne che oggi sono condannati a rimanere ai margini del mercato del lavoro.
Come hanno illustrato in maniera tecnicamente qualificata Mario Baldassarri, Linda Lanzillotta (che ha trasformato in emendamenti parlamentari le proposte sui servizi pubblici locali avanzate su FIRSTonline il 17 agosto scorso), Nicola Rossi, si può procedere ad un traglio della spesa pubblica che nonostante le tante manovre di questi ultimi anni è aumentata in misura notevole,ed in alcuni casi,assurda. Quindi nonostante le manifestazioni dei sindaci e dei presidenti delle Regioni è proprio lì che bisogna incidere non per ridurre i servizi ai cittadini, ma per introdurre criteri di razionalizzazione delle spese e di riduzione delle inefficienze e delle ruberie che si annidano nella mostruosa espansione delle spese soprattutto per acquisti di beni e servizi effettuate dalla PA. In questi giorni sindaci e presidenti di Regione che manifestano contro i tagli potrebbero almeno tentare di fare una piccola autocritica,e promettere ai cittadini una completa revisione delle loro spese e delle procedure che vengono adottate, in modo da assicurare che nemmeno un euro verrà sprecato. Ed
invece mai nessuno accenna ad un maggiore impegno degli enti locali verso la lotta agli sprechi!
Casini e Rutelli sono apparsi consapevoli che una manovra che tocca in profondità l’apparato dello Stato attraverso una radicale riduzione del numero delle Province,una chiusura dei tribunali più piccoli e periferici,una accorciamento dei tempi di attuazione della riforma delle pensioni sia per gli uomini che per le donne,potrebbe comportare dei rischi di impopolarità.Tuttavia hanno voluto puntare sulla maturità degli italiani,sul fatto che se si chiedono sacrifici giusti ed equi,la maggior parte dei cittadini,ormai stanchi della demagogia e della incapacità di prendere decisioni da parte dei partiti di Governo,sarebbe disponibile a farli pur di uscire dalla stagnazione in cui da troppi anni ci troviamo.
La manovra di Ferragosto era già brutta,sbilanciata dal lato delle tasse e sicuramente depressiva dal punto di vista della crescita.I veti della Lega e le incertezze di Berlusconi stanno portando con ogni probabiltà ad un ulteriore peggioramento. Le tasse aumenteranno ancora mentre più soldi si daranno agli enti locali che continueranno tranquillamente a gestire tramite ben 4500 aziende locali servizi ai cittadini inefficaci e molto costosi. E’ sintomatico che,ad esempio, Napoli abbia per la netezza urbana il maggior costo d’Italia con il risultato che i rifiuti giacciono per le strade!
I centristi hanno trovato il coraggio politico di indicare agli italiani una prospettiva diversa: un vero risanamento strutturale per tornare a crescere. Difficile dire se la maggioranza di governo vorrà prenderla in considerazione.Forse no,ma la pubblica opinione deve essere consapevole che una vera alternativa a manovre truffaldine che impoveriscono gli italiani (almeno quelli che non hanno voce per protestare) senza nemmeno raggiungere risultati apprezzabili, esiste e che non si tratta di sogni,ma di cose concrete,oneste e possibili.
Contropiano dei centristi che ribalta l’orizzonte della manovra: è lo sviluppo la vera bandiera
di Ernesto Auci – Proposta di governo controcorrente di Casini e Rutelli: riforme durature e crescita per cambiare lo scenario economico dell’Italia – I coraggiosi suggerimenti di Mario Baldassarri, Linda Lanzillotta (che traduce in emendamenti le proposte avanzate su Firstonline) e Nicola Rossi