Sarà un Cda di fuoco quello che si terrà oggi a piazza Meda. I vertici di Bpm, guidati dal direttore generale Enzo Chiesa, vogliono dare avvio alla tanto discussa ricapitalizzazione da 1,2 miliardi di euro. Ma per farlo si dovranno scontrare con il consorzio di garanzia guidato da Mediobanca, che nelle ultime settimane ha fatto pressione sulla Bancha perché rinviasse la decisione a tempi migliori. Vale a dire a quando si sarà placato l’attacco speculativo contro i titoli bancari italiani. Un diktat che si è fatto sentire a Piazza Affari, trascinando sempre più in basso il basso il titolo di Bpm.
Le azioni dell’Istituto hanno perso oltre il 45% nel semestre, il 5,5% nell’ultimo mese. Per trovare un punto di incontro fra le parti, sembra che nelle ultime ore i tecnici abbiano ragionato sulla possibilità di spezzare la ricapitalizzazione in due tranche. La prima, in ogni caso, sarebbe di gran lunga la più corposa, attestandosi fra i 900 milioni e il miliardo di euro. Lo scopo sarebbe quello di sondare gli umori di Bankitalia, nella speranza che la Banca Centrale alleggerisca le sue richieste. Intanto Jp Morgan ha tagliato il target price da 1,4 a 1,25 euro.