Ufficialmente è tregua tra Berlusconi e Tremonti ma il premier non ha nascosto la sua irritazione per l’allungamento da due a tre anni della supertassa prevista dalla manovra di Ferragosto sui redditi superiori ai 90 mila euro. Il Presidente lo ha apertamente ammesso ieri a Porto Rotondo e, malgrado continui a dire che ricorrere all’alternativa dell’aumento dell’Iva “sarebbe recessivo”, in realtà pensa sempre alle possibili alternative per cambiare registro, a saldi invariati. Berlusconi deve però vedersela anche con l’inquietudine della Lega che, attraverso Maroni, manda chiaramente a dire che i tagli ai Comuni sono troppo forti e vanno ridotti. Si vedrà. Ma vediamo come si prospetta per ora la supertassa sui redditi medio-alti.
LA SUPERTASSA COM’E’ ORA – In attesa del decreto attuativo del Tesoro previsto entro settembre, per ora il prelievo straordinario stabilito dalla manovra di Ferragosto consiste in un contributo di solidarietà del 5% sui redditi superiori ai 90 mila euro annui lordi e del 10% sui redditi superiori ai 150 mila euro con percentuali raddoppiate per i parlamentari e per i componenti di tutti gli organi costituzionali.
A CHI SI APPLICA – La supertassa per i redditi superiori ai 90 mila euro di tutti – dipendenti privati, pensionati, autonomi, statali – con clausola di salvaguardia a quota 165 mila euro. Pagano dunque anche gli autonomi, per i quali inizialmente era stato previsto un altro regime.
VALE TRE ANNI ED E’ RETROATTIVA – La supertassa dura tre anni e riguarda i redditi 2011, 2012 e 2013. E’ dunque retroattiva e inderoga allo Stauto del contribuente, che impedirebbe di cambiare le regole fiscali per il passato, parte da subito e vale già nel 2011.
NEL REDDITO ENTRA ANCHE LA PRIMA CASA – Anche la rendita catastale della prima casa concorre a formare il reddito sottoposto a prelievo straordinario. Restano esclusi i canoni di locazione percepito, se il contribuente ha optato per l’imposta sostitutiva.
SUPERTASSA O ALIQUOTA DEL 48% – Se la supertassa determina per il contribuente un onere superiore a quello che gli deriverebbe dall’applicazione dell’aliquota marginale superiore dell’Irpef (43%) si puo scegliere: o pagare la supertassa oppure optare per un’imposta calcolata su quello scaglione di reddito.
DEDUCIBILITA’ – La supertassa è parzialmente deducibile: il contribuente potrà recuperare progressivamente il 43% (pari all’aliquota marginale più alta dell’attuale Irpef) di quanto versato nell’anno precedente.
ALTI BUROCRATI E PENSIONI D’ORO – La supertassa sostituisce il prelievo sugli stipendi più elevati dei dipendenti pubblici che era stato deciso l’anno scorso per il 2011 e il 2012, anche in questo caso per retribuzioni superiori ai 90 mila euro. Analogamente viene meno il contributo di perequazione deciso dalla manovra di luglio per le pensioni supeuiori ai 90 mila euro annui lordi.