Il declassamento del debito pubblico americano ha scontentato molti. A parte ovviamente il Presidente e il Congresso (che si sono affrettati a rinfacciarsi le colpe l’un l’altro) i malcontenti si ritrovano anche fra risparmiatori e investitori, oltre che fra osservatori indipendenti: da Warren Buffett, che ha detto che gli Usa meritano una ‘quadrupla A’ a coloro che ricordano le ‘Triple A’ dispensate dalla S&P a obbligazioni subprime. I critici saranno contenti di sapere che una specie di giustizia poetica ha fatto perdere soldi alla Standard&Poor’s.
In passato molte contee e municipalità americane avevano chiesto alla S&P – che si faceva pagare profumatamente – un rating sui loro portafogli. I fondi che amministravano erano investiti nel modo migliore, in titoli del Tesoro Usa. Ma ora che la S&P ha declassato quei titoli ha ridotto anche il merito di credito di quei fondi, e i loro gestori si lamentano, giustamente, di essere stati ingiustamente penalizzati. Al che hanno deciso di non chiedere più il rating alla S&P, facendo risparmiare soldi ai contribuenti e lasciando che il mercato li giudichi, senza più necessità di un avallo delle agenzie di rating.
Fonte: WallStreetJournal