Forse la Cina fa bene a non lasciarsi spaventare dai timori occidentali. L’economia globale non sembra star frenando tanto come gli invetistori annunciavano e la politica di mantenere basso lo yen non sembra aver danneggiato i conti di Pechino. Infatti a luglio le esportazioni cinesi sono aumentate del 20,4% su base annua spingendo la bilancia commerciale a un surplus di 31,5 miliardi. E’ il maggior bilancio positivo degli ultimi due anni, con un salto del 41% rispetto ai 22,3 miliardi di giugno.
Le esportazioni sono aumentate del 20,4% (17,9% di giugno) e ancora di più sono cresciute le importazioni con un incremento del 22,9% (in crescita rispetto al 19,3% di giugno).
“L’estensione del surplus strutturale della Cina sicuramente metterà più pressione per l’apprezzamento [del renminbi]” hanno detto Xianfang Ren e Alistair Thornton, analisti di Ihs Global Insight. Tuttavia gli economisti avvertono che le cadute nei mercati azionari globali delle ultime due settimane potrebbero avere effetti ritardati sulle esportazioni. Con ordinativi fatti con mesi di anticipo, i danni potrebbero emergere solo verso la fine dell’anno.
Ieri, invece, le statistiche economiche pubblicate da Pechino non erano state altrettanto ottimistiche. Riguardavano la produzione industriale, che in luglio è cresciuta (+14% su base annua) ma meno rapidamente del previsto, e le vendite al dettaglio. Anche queste hanno deluso rispetto alle aspettative, sebbene il balzo in avanti al confronto con il luglio del 2010 sia stato comunque del 17,2 per cento.
Nella riunione di ieri il Consiglio di Stato ha discusso anche il tumulto dei mercati globali e ha proposto dei piani di precauzione contro possibili danni. Dopo il meeting il premier Wen Jiabao ha detto che è importante raggiungere il giusto equilibrio tra il supporto della crescita e la gestione delle aspettative inflazionarie.
I dati di oggi hanno avuto un’influenza positiva sull’andamento dei listini asiatici questa mattina.