Vodafone Italia ha chiuso il secondo trimestre con ricavi a 2.060 milioni di euro, un calo dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La contrazione è segnale della fragilità del mercato, della continua riduzione dei prezzi dovuta alla competizione e dell’impatto dei vari interventi regolatori.
Cresce dell’11,2% il numero di clienti abbonati sia privati sia aziende. 1 su 2 italiani possiede una Sim Vodafone (in totale sono 30.213.000) e il traffico voce è cresciuto del 5,8% grazie alle strategie commerciali dedicate a specifici segmenti di clientela. Il 31,4% dei ricavi da servizi mobili viene dai dati e dalla messaggistica, che hanno fruttato 572 milioni di euro registrando una crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In forte espansione la banda larga mobile e i servizi multimediali che vedono un aumento del 18,9% per un valore di 247 milioni di euro. Una spinta in questo senso viene dalla diffusione degli smartphone il cui numero, sulla rete Vodafone italia, è arrivato a 5,7 milioni.
I ricavi da rete fissa sono aumentati dell’11,3% raggiungendo quota 236 milioni di euro, con quasi 3 milioni di clienti. A trainare la crescita sono i ricavi dall’Adsl, che registra un +24,1% con 1,736 milioni di clienti.
Notizie migliori per il Gruppo Vodafone i cui ricavi sono aumentati del 3,5% raggiungendo gli 11,67 miliardi di sterline nell’ultimo trimestre. Nel primo trimestre i ricavi erano aumentati del 2,3%. Lo ha dichiarato stamattina il colosso della telefonia mobile sottolineando l’ottima performance della attività nei Paesi emergenti: in Turchia ha visto una crescita del 32,1% e in India del 16,8%. Male l’Europa i cui ricavi si sono contratti dell’1,3%.
L’amministratore delegato Vittorio Colao, ha dichiarato che il nuovo esercizio è iniziato positivamente nonostante le difficili condizioni macroeconomiche in cui versa l’Europa meridionale e l’impatto dei tagli delle tariffe mobili.
Vodafone ha confermato le attese di un utile operativo adjusted tra gli 11 e gli 11,8 miliardi di sterline e un cash flow tra i 6 e i 6,5 miliardi di sterline per la fine del 2011.