Sui mercati torna lo spettro del default della Grecia e le Borse europee, dopo un avvio cauto, accelerano al ribasso per poi riprendere leggermente quota: il Ftse Mib cede lo 0,40%, il Cac lo 0,89%, il Dax lo 0,84%, il Ftse 100 lo 0,75%.
Un default selettivo della Grecia “non è escluso”, ma bisogna “fare di tutto per evitarlo” ha detto il premier lussemburghese e presidente dell’eurogruppo Jean-Claude Juncker, entrando al vertice dei leader della zona euro. La Germania e la Francia, secondo quanto riporta la stampa olandese, sono d’accordo su un piano che prevede un default selettivo della Grecia. A dirlo sarebbe stato il ministro delle finanze olandese Jan Kees de Jager in Parlamento: “La richiesta di evitare il default, anche selettivo, di Atene, è stata rimossa, e ora possiamo andare avanti sulla strada che prevede l’intervento delle banche nel salvataggio”, ha detto il ministro.
Siamo a uno snodo cruciale per l’euro, che torna sotto pressione ripiegando sotto gli 1,42 dollari a 1,4155. Sono ancora molte le difficoltà che devono essere superate prima di poter parlare di un vero accordo. Nonostante le rassicurazioni di Angela Merkel (“Penso che noi possiamo decidere un nuovo programma di aiuti alla Grecia che ci consentirà di affrontare i problemi alla radice”, ha detto) e del presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso (“sono sicuro che troveremo una buona soluzione”, ha detto), gli operatori temono che l’accordo di oggi possa essere solo di facciata. Sul tavolo ancora il ruolo delle banche: fonti franco tedesche hanno escluso una tassa ad hoc sul settore e per Juncker un accordo su una eventuale tassa da applicare alla banche per far pagare loro una parte del nuovo salvataggio della Grecia “è molto improbabile”.
I mercati attendono risposte decise, come ha tra l’altro sottolineato il Fmi: “Nonostante gli sforzi di aggiustamento e il sostegno degli Stati membri dell’Eurozona e della Banca centrale europea i mercati continuano a non essere convinti che una soluzione sostenibile sia imminente”.
Non aiuta la stabilità dei mercati la discussione che va avanti oltre l’Atlantico sul debito degli Stati Uniti. Ieri i membri del partito repubblicano alla Camera hanno opposto resistenza al piano promosso dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama per la riduzione del debito federale Usa (risparmi per 3.700 miliardi di dollari in 10 anni). Tale piano potrebbe aiutare a sbloccare lo stallo delle trattative sull’innalzamento della soglia massima del debito federale.
PIAZZA AFFARI TORNA SOTTO PRESSIONE
A Piazza Affari le banche, che in avvio si erano messe in evidenza in un listino incerto, hanno fatto una rapida marcia indietro insieme al peggioramento degli umori sul fronte della risoluzione del debito greco. Unicredit dopo un breve sprint d’avvio finisce tra i titoli con i maggiori ribassi del Ftse Mib: cede il 2,55%. Male anche Intesa Sanpaolo che arretra dell’1,15%, il Banco Popolare cede l’1,75%, Bpm che nei giorni scorsi ha presentato il piano triennale arretra dell’1,78%, Ubi dell’1,77% e Bmps dello 0,69%. L’istituto senese ha comunicato ieri che si è concluso con successo l’aumento di capitale in opzione a pagamento, senza l’intervento del consorzio di garanzia. Forte volatilità anche per Fondiaria Sai che dopo essere balzata del 3,23%, ha accelerato al ribasso e scende del 2,2%. Ieri Fitch ha rimosso il rating “watch negative” sia a FonSai sia a Milano Assicurazioni alla luce della positiva conclusione dell’aumento di capitale. Rimane però l’outlook negativo in scia alle difficoltà legate all’implementazione del business plan e dell’aumentata volatilità sui mercati.
Il cda del gruppo assicurativo si riunisce oggi per dare all’Isvap le prime risposte sulle questioni di corporate governance oggetto dell’ispezione dei mesi scorsi e si starebbe avviando a introdurre un riordino delle funzioni di controllo aziendale separandole dalla gestione dell’impresa. Intanto il presidente onorario di Fonsai Salvatore Ligresti non si è presentato in Procura a Milano per rispondere alle domande del pm Luigi Orsi a seguito della notifica a comparire dei giorni scorsi. L’accusa è quella di aver ostacolato l’attività della Consob mostrando reticenza nel riferire il contenuto di alcuni incontri con il finanziere bretone Vincent Bollorè, con Alberto Nagel, ad di Mediobanca e con l’ex ad di Unicredit Alessandro Profumo, nell’ambito della fallita trattativa per l’ingresso dei francesi di Groupama nel capitale di Premafin.
Sotto pressione Fiat che cede il 2,07% nonostante le indiscrezioni del Corriere della Sera per cui il Lingotto starebbe stringendo sul nuovo sbarco in Russia atteso per fine estate con un’intesa con un partner locale: dal nuovo impianto russo uscirà un Suv del segmento C e D con il marchio Jeep. Più contenuto il calo per Fiat Industrial che scivola dello 0,23%. Perde quota anche Stm (-1,42%) dopo deludenti risultati del secondo trimestre rilasciati nella notte dalla controllata ST-Ericsson.
Resistono Lottomatica (+2,13%)e Diasorin (+1,48%). La società di scommesse beneficia dal miglioramento della raccomandazione a buy da neutral di Bank of America-Merrill Lynch. Anche per Diasorin gli acquisti sono sostenuti dal giudizio degli analisti: Morgan Stanley ha avviato la coperura con raccomandazione overweight e prezzo obiettivo a 41,50 euro. In territorio positivo anche Ansaldo Sts (+0,87%) e Telecom Italia (+0,84%).