E’ stato un fine settimana segnato dai rialzi dei prezzi del carburante. L’impennata di Eni ha favorito un aumento generalizzato dei prezzi su tutta la rete italiana di circa 2 centesimi sui prezzi raccomandati.
Nel dettaglio, Esso ha aumentato i prezzi di benzina e diesel di 1.5 centesimi, IP 2.4 e 2 centesimi, rispettivamente per benzina e diesel, Q8 e Shell 2 centesimi in entrambi i casi, Tamoil 2.2 su entrambi mentre Total Erg 2.2 centesimi per la verde e 2 sul gasolio.
L’impennata ha decisamente toccato anche i prezzi praticati sul territorio. Tutte le compagnie hanno in media superato abbondatemente la soglia di 1.62 euro/litro. Picchi al Sud dove si è toccata la cifra record di 1.67 €/l. Il diesel ormai è vicino al prezzo medio di 1.5 euro per litro, anche se in alcune aree del paese ha già raggiunto quota 1.52.
Anche per le no-logo si sono registrati degli aumenti.
Sottolineano gli analisti, che se l’innalzamento dei prezzi della settimana scorsa era dovuto all’aumento delle accise, la settimana chiusasi adesso ha visto un aumento generalizzato ed ininterrotto dei prezzi del carburante a livello internazionale. Pesa la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, ma ancor di più il calo delle scorte Usa. Come se non bastasse, l’andamento sembra convincere gli esperti che le prospettive per la settimana che viene possano essere anche peggiori.