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La Bce sfida le agenzie di rating su Lisbona e avverte che l’aumento dei tassi non resterà isolato

di Ugo Bertone – L’Europa cerca di uscire dall’assedio e i mercati apprezzano la Bce – Milano sempre nel mirino della speculazione: Intesa e Unicredit i bersagli dell’Orso – In rialzo le Borse asiatiche – Nyse a nozze con i tedeschi – Tabacci scende in campo per Edison: è bene che A2A tratti con EdF ma c’è l’alternativa Cdp – L’exploit di Italmobiliare

TUTTE LE BORSE SALGONO: MILANO FA ECCEZIONE
INTESA E UNICREDIT, I DUE BERSAGLI DELL’ORSO

La Borsa di Milano anche ieri si è mossa in dissonanza rispetto alle altre Borse europee. Gli strumenti finanziari italiani, azioni e bond, sono nel mirino della speculazione internazionale che vede un crescente “rischio Paese”, sia perché l’economia cresce troppo poco, come ha detto S&P, sia per l’instabilità politica. Dopo una serie di saliscendi, la Borsa di Milano ha chiuso in calo dello 0,24% (Ftse Mib a 19.735 punti, mentre il Ftse All Share si è portato a quota 20.467 in flessione dello 0,11 per cento), mentre tutti gli altri mercati del Vecchio Continente sono saliti: Londra +0,9%, Parigi +0,6%, Francoforte +0,5%. Perfino Madrid ha chiuso in parità. Dopo gli attacchi a Grecia, Irlanda e Portogallo, il bersaglio grosso, insomma, è l’Italia. Per chi vuole speculare ci sono titoli ampiamente liquidi come le azioni di Intesa e Unicredit, più tutto il grande mondo del debito pubblico, il secondo per dimensioni a livello globale. La chiusura in calo dell’indice FtseMib è da attribuire infatti in gran parte alle due banche: Intesa ha perso il 2,5%,Unicredit addirittura il 4,2%. Sul fronte del debito pubblico, il Btp decennale ha sofferto anche oggi con il rendimento salito di 6 punti base al 5,16% e lo spread con il Bund tedesco allargato in serata a 220 punti, dopo avere segnato a metà seduta il nuovo massimo storico (da quando esiste l’euro) di 225 punti. Altra musica, per due motivi, per gli altri listini. l) la Bce ha deciso di sospendere i requisiti di rating per i titoli di Stato portoghesi. Questo significa che le banche europee potranno continuare a usarli come garanzia a fronte di finanziamenti dalla Bce. 2) L’occupazione in America ha dato un importante segnale di risveglio: a giugno nel settore privato sono stati creati 157mila nuovi posti, contro i 70mila attesi. Questa notte saranno diffusi i dati completi sul mercato del lavoro americano.

TOKYO RISALE SOPRA I LIVELLI DELL’11 MARZO
IN RIALZO LE BORSE ASIATICHE: HONG KONG +1,07%

Con un rialzo dello 0,65 l’indice Nikkei 225 ha ieri superato il livello dell’11 marzo, data del terremoto. La ripresa dell’export, secondo i dati di maggior, risulta più veloce del previsto: ne beneficia Toyota (+1,06%). I buoni dati sull’occupazione americana hanno favorito sedute positive a Hong Kong e Seul.

IL NYSE DICE SI’ ALLE NOZZE CON DEUTSCHE BOERSE
WALL STREET IN RIALZO PER IL SETTIMO GIORNO DI FILA

La fusione del secolo ha superato il primo ostacolo. Gli azionisti di Nyse Euronext hanno approvato, con il sì del 65% degli azionisti (e del 96% del capitale) il merger con Deutsche Boerse. Il 13 luglio ci sarà il secondo passaggio, più complicato: il voto dei soci della Borsa di Francoforte. Per statuto, l’operazione (valore 7,3 miliardi di euro) dovrà essere approvata almeno dal 75 per cento del capitale. Intanto la Borsa di New York festeggia con il settimo giorno di rialzo consecutivo, sull’onda dei buoni dati sull’occupazione e sull’andamento dei consumi, che hanno spinto al rialzo titoli come Gap (+5%). Il Dow Jones Industrial ha chiuso con un rialzo dello 0,74% accorciando le distanze dal massimo del 28 aprile ( 12719 contro 12810), grazie al traino di Cisco (+2,2%) ed Intel (+2,1%). Lo Standard & Poor’s 500 è salito dell’1,05%. Ancor meglio è andato il Nasdaq: +1,36%, preceduto dal Russell 2000, il listino delle medium e small cap in crescita dell’1,52%.

PROFONDO ROSSO PER IL GESTITO. SOFFRE AZIMUT, MENO BANCA GENERALI
OK DELL’ANTITRUST A FONSAI- UNICREDIT; IN VENDITA L’1,15 DEL LEONE

Ancora una volta le difficoltà di Piazza Affari hanno coinciso con i problemi delle banche. Oltre al tiro al bersaglio sulle banche di sistema, Unicredit (-4,23% a 1,337 euro) e Intesa SanPaolo (-2,59% a 1,733 euro), hanno chiuso in ribasso Mediobanca (-1,48% a 6,64 euro), Mps (-0,65% a 0,531 euro) e Banco Popolare (-1,17% a 1,518 euro). Unica eccezione Bpm che ha guadagnato l’1,43% a 1,633 euro. Parità per Ubi che si è attestata a 3,802 euro. Difficoltà anche per il risparmio gestito che, a giugno, ha accusato secondo le anticipazioni di Assogestioni, un saldo negativo di 3,1 miliardi (mezzo miliardo i soli fondi azionari). Soffre Azimut che ha lasciato sul parterre l’1,38% a quota 6,065. A pesare il dato negativo della raccolta totale attestatosi a -77 milioni. Poco mossa Mediolanum che ha terminato gli scambi a 3,13 euro con un +0,06%. Tiene bene anche Banca Generali. Ancora una volta in fondo al paniere principale, dopo forti escursioni di prezzo, c’è Fondiaria-Sai che ha concluso la giornata borsistica con un -5,28% a quota 2,226. A pesare l’aumento di capitale in corso da 450 milioni che si concluderà il 15 luglio prossimo. Intanto è stato pubblicato il patto parasociale sottoscritto da Unicredit-Premafin su Fondiaria Sai. Lo ha annunciato in questo modo una nota dell’autorità:. “L’Antitrust, nella riunione di oggi, ha esaminato le modifiche apportate da Unicredit e Premafin al patto parasociale e le ha ritenute coerenti con gli impegni sottoscritti da Unicredit in occasione della fusione con Capitalia”. In particolare:l’amministratore di Fondiaria-SAI, non in possesso dei requisiti di indipendenza, nominato da UniCredit non potrà: a) essere consigliere di UniCredit; b) ricoprire ruoli nella governance di Mediobanca e Generali; c) ricoprire incarichi di business, all’interno del Gruppo UniCredit, nel settore assicurativo e dell’ investment banking; Fonsai, invece, non potrà partecipare in seno al consiglio Mediobanca alle decisioni sulle Generali. Inoltre, Fondiaria-SAI: – farà sì che gli esponenti da essa designati nel Consiglio di Amministrazione di Mediobanca non partecipino alle riunioni dell’organo medesimo durante la trattazione e delibera degli argomenti che riguardano: (a) il settore assicurativo, ivi compresi quelli inerenti la gestione della partecipazione azionaria in Generali nonché; (b) il settore dell’investment banking, nel caso in cui l’attività di Mediobanca oggetto di trattazione in sede consiliare debba essere svolta nei confronti di soggetti che operano prevalentemente nel settore assicurativo, ove tali operazioni non siano ricomprese nel punto (a) che precede; – cederà la partecipazione azionaria direttamente o indirettamente detenuta da Fondiaria- SAI in Generali, pari all’1,1165 % del capitale, entro il 31 dicembre 2012.

A2A. ENTRA IN CAMPO TABACCI PER IL COMUNE DI MILANO
TRATTIAMO CON EDF MA C’E’L’ALTERNATIVA DI CDP

Entra in campo Bruno Tabacci, neo assessore del Comune di Milano, grande azionista di A2A e per Edison si rimescolano le carte. Va bene trattare con Edf, ma ci sono alternative, vista la disponibilità dimostrata dalla Cdp. Perciò, l’accordo dello scorso marzo si può migliorare. Giuliano Zuccoli prende atto delle “sollecitazioni” dell’azionista e si adegua. Il risultato? L’unica cosa che si può dire è che le trattative proseguono sulla base dell’accordo di marzo”, ha detto una fonte vicina al dossier Edison al termine del Consiglio di Sorveglianza di A2a che ha seguito il vertice del consiglio di gestione che si era tenuto in mattinata a Brescia. Adesso spetterà al consiglio di gestione sondare i francesi per cercare di chiudere il negoziato in tempo utile, entro il 15 di settembre, quando scadranno i patti parasociali sulla governance del secondo produttore di energia elettrica italiano.Un comunicato del consiglio si sorveglianza ha poi sottolineato che “il consiglio ha ripreso in esame il dossier Edison. Pur riconoscendo i risultati raggiunti nelle precedenti fasi del negoziato – che tuttavia doveva ancora definire alcuni aspetti qualificanti di natura tecnica – il CdS ha fornito indicazioni al consiglio di gestione sul prosieguo delle trattative auspicando che possano essere apportati miglioramenti”. Il Consiglio ha, quindi, invitato “il CdG a tener conto delle evoluzioni del contesto nazionale ed internazionale degli ultimi mesi soprattutto in merito al nucleare. Considerando la stretta tempistica, il CdS ha dato mandato al Presidente Graziano Tarantini e al vicepresidente Rosario Bifulco di monitorare il negoziato in corso ed i lavori del Consiglio di gestione” Intanto ieri, con un giorno di anticipo sulla fine dell’Opa, Lactalis ha raggiunto la maggioranza assoluta in Parmalat: grazie alla consegna del 21% circa delle azioni è stato raggiunta quota 51,83%. Il cda che nominerà il nuovo amministratore delegato si terrà il prossimo 28 luglio.

IL TERZO VALICO RIDA’ FIATO A IMPREGILO E MAIRE
CASTELLI (LEGA) DA’ UNA SPINTA A SIAS ED ATLANTIA

Bene Impregilo che ha terminato le contrattazioni a 2,098 euro guadagnando l’1,65 per cento. Da indiscrezioni di stampa, le risorse derivanti dalla manovra finanziaria varata dal governo, serviranno a sbloccare i lavori per il terzo valico Milano-Genova, il cui general contractor è il Cociv. “Ricordiamo che il Cociv – spiega la sim milanese nella nota odierna – è il consorzio di imprese guidato da Impregilo, con una quota del 50%, e in cui figura anche Maire Tecnimont, in quota 20%, che ha in portafoglio l’opera del valore complessivo pari a circa cinque miliardi”. Sempre secondo indiscrezioni di stampa, la firma dell’accordo tra le controparti (Cociv e Ferrovie dello Stato) sarebbe molto vicino e i lavori dovrebbero partire a breve. “Il nostro modello e la valutazione di Impregilo non include il contributo di tale contratto”, concludono gli analisti. Tra i titoli delle società a media capitalizzazione hanno brillato Italmobiliare (+5,1%), Auto To-Mi (+4,56%), Sias (+3,87%) grazie alle promesse del viceministro Roberto Castelli di rivedere le condizioni della Finanziaria a proposito degli ammortamenti. In ripresa L’Espresso (+2,92% a 1,8 euro) dopo che Exane Bnp Paribas ha ridotto il target price da 2,5 a 2,3 euro, confermando però la raccomandazione outperform. Enel Green Power (+3,21% a 1,867 euro) è stata sostenuta dal buy di JP Morgan che l’ha giudicata il miglio titolo europeo del settore. Inoltre, Il Tribunale Arbitrale ha riconosciuto il diritto del gruppo a realizzare maggiori investimenti, attraverso la joint venture LaGeo, nelettore geotermico in El Salvador e a imputarli a capitale mediante la sottoscrizione di azioni di nuova emissione della stessa LaGeo. L’esercizio di tale diritto, previsto dall’Accordo sottoscritto tra gli azionisti di LaGeo il 4 giugno 2002, consentirà a Enel Green Power di acquisire la maggioranza del capitale sociale della società salvadoregna. Il Tribunale Arbitrale ha, inoltre, rigettato integralmente le richieste di risarcimento per presunti danni avanzate da Inversiones Energéticas nei confronti di Enel Green Power, in quanto ritenute infondate.

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