TRICHET METTE LE ALI ALLE BORSE
PIAZZA AFFARI INVERTE LA ROTTA
Dopo i ribassi della mattina e l’impennata seguita alla conferenza stampa di Jean-Claude Trichet, Piazza Affari chiude lontana dai massimi con il FtseMib che scende dello 0,24 a quota 19.735 dello 0,3%. In rialzo le altre Piazze europee con Francoforte che guadagna lo 0,55%, Londra l’1% e Parigi +0,47%. La Bce ha deciso di sospendere i requisiti di rating per i titoli portoghesi. Questo significa che le banche europee potranno continuare a usarli come garanzia a fronte di finanziamenti dalla Bce. Immediata la reazione dei bancari che accelerano in tutta Europa. Nessuna novità, invece, sui tassi, la Bce li ha alzati secondo le attese del mercato e degli analisti. Il costo del denaro nei 17 Paesi Ue passa a 1,5% da 1,25%, livello cui è stato portato ad aprile con un rialzo analogo a quello odierno. Parallelo al ritocco del tasso sui pronti contro termine quello delle ‘standing facilities’ Bce: a 0,75% da 0,50% quello sui depositi e a 2,25% da 2% quello sui prestiti straordinari a un giorno. L’euro è in calo nei confronti del dollaro (1,428 da 1,431 di ieri sera). SOTTO PRESSIONE I BANCARI Il campo di battaglia con la speculazione restano i titoli bancari, i più esposti alla volatilità a causa delle tensioni internazionali sul debito sovrano, Italia in testa. In pesante caduta Unicredit che perde il 4,23% e Intesa -2,59%, cioè i due istituti più presenti nei portafogli degli investitori internazionali. Inverte la rotta Bpm +1,43% ma non il Banco Popolare -1,17%. In calo anche Banca Monte Paschi -0,65%. Ancora sotto tiro Fondiaria Sai (-5,28%) e la controllata Milano Assicurazioni (-7%).
USA: RISALE L’OCCUPAZIONE, CALANO I SUSSIDI
WALL STREET SCOMMETTE SULL’ACCORDO SUL BUDGET
Wall Street apre in rialzo dopo gli ottimi dati sull’occupazione. Il Dow Jones sale dello 0,5%, il Nasdaq dell’1,14% l’S&P500 sale dello 0,8. Secondo l’indice Adp a giugno negli Usa, nel settore privato il numero di occupati è salito di 157mila unità molto meglio dei 68.000 attesi dagli analisti. Questi numeri anticipano il dato ufficiale sugli occupati non agricoli che sarà annunciato domani. Buone indicazioni anche dalle nuove richieste di sussidi di disoccupazione scese a 418mila domande poco sotto le attese di 420mila e in calo dalle precedenti 432mila. Le richieste continue scendono a 3,681milioni dai 3,724 milioni della settimana precedente. Gli analisti stimavano un calo a 3,7 milioni. Gli investitori sembrano inoltre ottimisti sul raggiungimento di un accordo sul tetto del debito Usa, dopo che il presidente Barack Obama e altri leader del Congresso hanno detto di puntare a “qualcosa di grande” nelle trattative che si riapriranno oggi sul budget, per evitare il default.
SU FIAT PESA LO STOP DELLA FABBRICA IN BRASILE
LE RINNOVABILI SPINGONO PIRELLI AL RIALZO
Contrastati gli industriali: Fiat è passata in negativo nel pomeriggio (-2,16%) dopo le voci su un possibile stop di alcuni impianti in Brasile riferita dal quotidiano brasiliano O Estado de S. Paulo che scrive che il gruppo potrebbe fermare la produzione in due stabilimenti, uno argentino e uno brasiliano, per una settimana. La decisione sarebbe maturata a fronte di un calo delle vendite in Sud America e dell’aumento delle scorte. Nel mese di giugno sia il mercato brasiliano che Fiat avevano registrato tassi di crescita a doppia cifra rispetto allo scorso anno, ma in leggero calo mese su mese dopo un maggio molto forte. Il Brasile pesa per oltre il 30% del trading profit (utile operativo) del gruppo Fiat. In rialzo, al contrario, Pirelli (+2,4%) che ha annunciato la ristruutturazione del settore renewables e Tenaris +3,3%. In ripresa Atlantia (+0,67%) dopo che il viceministro Roberto Castelli ha assicurato all’assemblea Aiscat che il governo rivedrà il salasso suigli ammortamneti previsto dalla Finanziaria.
CONSIGLIO A2A (-1,14): SI VA VERSO L’ACCORDO CON EDF
JP MORGAN BENEDICE ENEL GREEN POWER
Sul fronte dell’energia grande slancio Enel Green Power che sale del 3,21% sostenuta dalla raccomandazione positiva di JP Morgan. Tutti i riflettori nel pomeriggio erano puntati su Edison in rialzo (+ il 2,3%) fin dalle prime battute in attesa dei consigli di Gestione e Sorveglianza di A2A (-1,14%), con all’ordine del giorno lo spinoso tema del riassetto Edison. In mattinata il consiglio di gestione, riunito a Brescia, ha deciso che le trattative fra A2A ed Edf devono proseguire ricalcando la bozza di accordo di marzo, con l’obiettivo di apportare alcuni miglioramenti. Il consiglio di gestione è in corso a Milano.
La nota della mattinata sottolinea che “nell’ambito delle proprie prerogative statutarie di indirizzo strategico, il Consiglio ha ripreso in esame il dossier Edison. Pur riconoscendo i risultati raggiunti nelle precedenti fasi del negoziato – che tuttavia doveva ancora definire alcuni aspetti qualificanti di natura tecnica – il CdS ha fornito indicazioni al consiglio di gestione sul prosieguo delle trattative auspicando che possano essere apportati miglioramenti”. Il Consiglio ha, quindi, invitato “il CdG a tener conto delle evoluzioni del contesto nazionale ed internazionale degli ultimi mesi soprattutto in merito al nucleare. Considerando la stretta tempistica, il CdS ha dato mandato al Presidente Graziano Tarantini e al vicepresidente Rosario Bifulco di monitorare il negoziato in corso ed i lavori del Consiglio di gestione”.
Il piano, bloccato a marzo dal ministro all’Economia, Giulio Tremonti, sui timori di un passaggio in mani francesi della società, prevede lo scioglimento di Transalpina di energia, la holding controllata al 50% da Delmi e al 50% da Edf che detiene il 61,3% del capitale di Edison e il controllo diretto della maggioranza del capitale di Edison da parte di Edf con i soci italiani, raggruppati in Delmi, in minoranza. Delmi avrebbe poi un’opzione certa di uscita dal capitale a favore dei francesi. L’intesa prevede, inoltre, lo spacchettamento di Edipower, controllata al 50% da Edison, al 20% da A2A e al 10% da Iren, con i lombardi che riceverebbero centrali idroelettriche pari a 650 mw, mentre a Edison andrebbero quattro centrali termoelettriche. Anche a Iren dovrebbero andare alcune centrali idroelettriche più un conguaglio in contanti. I miglioramenti di cui parla la nota del CdS si riferiscono all’eventualità che A2A possa avere anche delle centrali a gas e non solo idroelettriche in vista del crescente utilizzo di questa materia prima alla luce dello stop al nucleare in Italia.
GIUGNO IN ROSSO PER I CONDI DI INVESTIMENTO
RESISTE BANCA GENERALI, IN CALO AZIMUT(-1,38%)
Raccolta in flessione a giugno per i fondi comuni di investimento. Nel mese appena trascorso, secondo le anticipazioni di Assogestioni, le sottoscrizioni si sono mosse in flessione, chiudendo con flussi in uscita per 3,1 miliardi. Il patrimonio investito in fondi si posiziona sopra la soglia dei 441 miliardi. I Fondi Hedge registrano flussi contrari per 40 milioni; i Flessibili chiudono con deflussi per 256 milioni. Mese negativo anche per i prodotti Bilanciati che chiudono con riscatti per 273 milioni. Per i prodotti Azionari le uscite rilevate ammontano a mezzo miliardo di euro. Per i Fondi Obbligazionari viene registrato 1 miliardo di euro in uscita. I riscatti per i prodotti di Liquidità ammontano a poco più di 1 miliardo di euro A giugno il Gruppo Azimut ha registrato una raccolta netta di risparmio gestito negativa per 99 milioni e una raccolta positiva per 22 milioni nel risparmio amministrato. La raccolta totale è quindi negativa per 77 milioni. Il totale delle masse gestite si assesta a 14,4 miliardi di euro, e il dato comprensivo del risparmio amministrato arriva a 16,4 miliardi di euro. Banca Generali ha realizzato una raccolta netta totale a giugno pari 69 milioni, mentre da inizio anno si è attestata complessivamente a 579 milioni, di cui 422 milioni realizzati dalla rete Banca Generali e 157 milioni da quella di Banca Generali Private Banking. Positivo anche il dato di raccolta dei prodotti di risparmio gestito dove si registra, all’interno di una raccolta netta gestita di 72 milioni, anche un risultato positivo di BG Selection: 17 milioni nel mese, 417 milioni da inizio anno. La produzione assicurativa è stata invece pari a 70 milioni a giugno e a 628 milioni da inizio anno
OPA BULGARI. ARNAULT HA GIA’ IL 7%
OGGI CHIUDE L’OPERAZIONE PARMALAT
Arnault Bernard acquista da Francesco Trapani, Nicola Bulgari e Paolo Bulgari le loro quote in Bulgari Spa, arrivando al 76,120% della casa di moda italiana, in indiretta proprietà, di cui quasi il 70% in mano a Lvmh. La precedente quota di Bernard ammontava al 21,090%. Lo comunica il sito web della Consob, nella sezione dedicata alle partecipazioni rilevanti delle società quotate, che riporta come data dell’operazione lo scorso 30 giugno. L’Opa di Lactalis su Parmalat è in dirittura d’arrivo e le prossime ore saranno decisive per il raggiungimento, da parte del colosso caseario francese, della fatidica quota del 55%. Al momento l’offerta ha incassato il 13,62% delle adesioni. L’ultima a comunicare il proprio sì all’Opa è stata Intesa Sanpaolo, che nei giorni scorsi ha conferito il 2,438% delle azioni – il suo intero pacchetto – pari a oltre 40,7 milioni di titoli, per un controvalore di poco più di 110 milioni di euro.