Il Pil reale dell’area Ocse cresce nel primo trimestre 2011 dello 0,5%, confermando la stabilità già notata negli ultimi mesi del 2010. Sebbene sia calato il peso dei consumi privati, che rimane comunque il maggiore driver (dallo 0,4% del quarto trimestre 2010 allo 0,2%) nelle principali economie. Questa perdita è stata compensata da un significativo aumento del contributo degli stock (arrivato allo +0,1% dal -0,4%).
Rimane, invece, tutto fermo in Italia dove il Pil mantiene il +0,1% del precedente trimestre. Il principale motore della crescita italiana è l’export anche se, sottolinea l’organizzazione per lo sviluppo economico, un apporto significativo lo ha avuto lo smaltimento delle scorte.
Questi invece i principali aggiornamenti dell’Ocse, al primo trimestre 2011, delle maggiori economie.
Negli Stati Uniti la crescita è scesa al +0,5% dal +0,8% di fine 2010. Esportazione e smaltimento scorte (+0,4% e +0,3%) hanno però decisamente compensato gli apporti negativi degli investimenti e della spesa pubblica (rispettivamente -0,2% e -0,1%) . Accelera invece la Germania che si attesta a +1,5% dopo il +0,4% dell’ultimo trimestre 2010. Notevole contributo a questa crescita lo hanno avuto gli investimenti (0,9% il loro apporto nella composizione del Pil) e la rete export (0,5%).
In Francia il Pil è cresciuto dello 0,9% (+0,3% rispetto all’ultima frazione 2010), questa crescita dinamica, osserva l’Ocse, è legata principalmente alla ricostituzione delle scorte (0,7%).
Com’era prevedibile, continua ad essere negativa la crescita economica giapponese, che continua a scontare le conseguenze del disastro dell’11 marzo. Il Pil è al -0,9% (a dicembre 2010 era al -0,7%). Unica nota positiva, secondo l’Ocse, nella situazione drammatica della nazione del Sol Levante, è la spesa pubblica che si fissa al +0,2%, ma rimangono pesanti consumi privati e scorte (rispettivamente al -0,3% e al -0,4%).