La Cina e l’India come buona parte dei Paesi emergenti crescono a un tasso che l’Italia nemmeno si sogna. “Fatto 100 il valore del Pil del 2006, nel 2012 la Cina sarà cresciuta a quota 180, l’India arriverà a 160 e l’Italia recupererà quota 100 del 2006” Lo ha detto oggi Giovanni Ajassa, il responsabile del Serrvizio Studi della Bnl, illustrando gli scenari macroeconomici all’assemblea degli industriali di Monza e della Brianza. “Non è solo questione di velocità – ha aggiunto Ajassa – perchè oggi le grandi economie emergenti corrono ma anche pesano più di noi: nel 1991 il Pil dell’Italia era tre volte quello cinese mentre oggi il Pil cinese è tre volte quello italiano”. “Internazionalizzazione e innovazione non sono privilegio solo delle grandi imprese. Attraverso strumenti associativi quali la nuova forma contrattuale delle reti d’impresa, anche le piccole aziende possono agganciare l’onda della nuova crescita mondiale. Per superare questi limiti – ha detto Ajassa – un contributo può venire da reti, web e partner bancari realmente capaci di fare da ponte tra dmanda globale e offerta locale di imprenditoria e di inventiva. Questo vale per l’industria manifatturiera ma anche per le eccellenze delle filiere agro-alimentari e per i servizi alle imprese e alle persone”.
Ajassa (Bnl): oggi il Pil della Cina è tre volte quello italiano mentre 20 anni fa era il contrario
“Se si fa pari a 100 il valore del Pil del 2006, nel 2012 la Cina sarà cresciuta a quota 180, l’India arriverà a 160 e l’Italia recuperà la quota 100 del 2006”. Lo ha detto il responsabile del Servizio Studi Bnl, Giovanni Ajassa, aggiungendo che “nel 1991 il Pil dell’Italia era 3 volte quello cinese mentre oggi il Pil della Cina è 3 volte quello italiano”.