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La Borsa di Milano sostenuta dalle banche: sollievo dopo che le tasse sul trading sono scomparse

di Elena Bonanni – Piazza Affari beneficia del dato positivo sull’industria manifatturiera statunitense, della distensione sul fronte greco, ma anche della scomparsa della tassazione sugli utili da trading dalla manovra – Salto del 7,92% per Bpm, del 6,12% per Montepaschi e del 4,19% per Intesa Sanpaolo – Generali: il management compra, Caltagirone vende

Grazie alla spinta arrivata dagli Usa le Borse europee accelerano dopo una giornata all’insegna della debolezza: + 1,64% il Ftse Mib, +0,59% il Dax, + 0,74% Londra e + 0,63% Parigi.

L’indice Ism sulla manifattura si è rivelato meglio delle attese e ha evidenziato la prima ripresa in quattro mesi dell’attività manifatturiera Usa: i dati statunitensi hanno aumentato la fiducia nella ripresa dell’economia dopo il dato sul rallentamento della produzione industriale in Cina. Nel frattempo gli umori si sono distesi anche sul fronte della Grecia che in questi giorni ha approvato il piano di austerity e si avvia a incassare lo sblocco della tranche di aiuti da 12 miliardi. La comunità finanziaria è pronta a impegnarsi in uno sforzo volontario per sostenere la Grecia che preveda il rollover o l’estensione dei titoli di Stato in portafoglio, con gli istituti finanziari tedeschi che si sono detti disposti a rifinanziare 3,2 miliardi di titoli ellenici.

Positiva anche Wall Street che dopo un’apertura prudente migliora in scia dei dati macro con il Dow Jones che viaggia attorno all’1,01% e il Nasdaq all’1,07 per cento.

Da notare che a giugno GM ha registrato vendite complessive in Usa per 215.358 veicoli, con un rialzo dell’11% rispetto a giugno del 2010, grazie alla solida domanda retail per le auto a consumo efficiente. Nel primo semestre la casa americana ha quindi guadagnato quote di mercato con maggiori vendite di 192.056 veicoli rispetto al primo semestre dell’anno scorso

Il cambio euro dollaro si mantiene stabile ai massimi da tre settimane in area 1,45 continuando a beneficiare del clima più ottimistico sulla situazione greca. Su lato commodities, in lieve calo il petrolio Wti in area 94 dollari al barile.

Ieri a Roma il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla manovra per centrare il target di azzeramento del deficit nel 2014, che avrà un impatto totale di 47 miliardi di euro. Disco verde anche alla riforma fiscale da realizzare in tre anni che prevede la semplificazione dell’Irpef a tre sole aliquote e un’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie da cui sono esclusi i titoli di Stato. Non c’è più traccia del paventato ritorno del fissato bollato sugli scambi di Borsa.

Arriva però anche il commento di S&P che a fine maggio aveva abbassato a ‘negativo’ l’outlook sul rating sovrano A+ dell’Italia.: nonostante la manovra appena approvata dal governo, l’Italia continua a fronteggiare un sostanziale rischio sul fronte della riduzione del debito, principalmente a causa delle deboli prospettive di crescita.

In giornata i prezzi dei Btp sono in rialzo per la terza seduta consecutiva  con lo spread su Germania che si mantiene sotto i 190 punti base.

LE BANCHE CONTINUANO IL RECUPERO

Piazza Affari si rivela la migliore Borsa in Europa trainata dalle banche che beneficiano oltre che dei dati economici, della distensione sul fronte greco e del fatto che nella versione finale della manovra appena varata è scomparsa la tassazione al 35% per gli utili da trading e ha introdotto una tassazione separata addizionale del 7%. Sugli acquisti incidono anche le ricoperture tecniche dopo le vendite delle scorse settimane.

In evidenza Bpm sulla scia delle ricoperture che hanno interessato tutto il comparto: il titolo archivia la seduta in rialzo del 7,92 per cento. L’istituto potrebbe decidere di fare posto in consiglio a una significativa rappresentanza degli investitori istituzionali in vista dell’aumento di capitale da 1,2 miliardi appena approvato dall’assemblea dei soci dello scorso sabato. Continua invece lo scontro sulle deleghe, il cui aumento da tre a cinque è stato invece bocciato dai soci riuniti in assise.

Bene anche Ubi (+2,63%), Unicredit (5,27%), Intesa Sanpaolo (4,19%) e Montepaschi (+6,12%)
che oggi chiude l’ultimo giorno di negoziazione dei diritti dell’aumento di capitale (+43,58% a 0,0761 euro con 627 milioni di diritti scambiati).
che oggi chiude l’ultimo giorno di negoziazione dei diritti dell’aumento di capitale.

In recupero anche il Banco Popolare che ha chiuso in territorio positivo (+1,7%) dopo una seduta appesantita dai giudizi negatiti di molti broker che dopo la presentazione del piano treiennale al 2013 con estenzione al 2015 di ieri hanno abbassato i loro target price: Ubs e Exane hanno abbassato il target a 1,7 euro da 2,15 euro, SocGen ha abbassato a 1,4 euro da 2,05 euro.

GENERALI: IL MANAGEMENT COMPRA, CALTAGIRONE VENDE

Generali sale del 2,34%. Il Ceo del gruppo Giovanni Perissinotto ha detto al Sole 24 Ore che punta a presentare un accordo quadro con la banca Vtb entro l’estate. La partita russa riguarderebbe una joint venture tra Generali Ppf e la Vtb per la bancassurance ma anche per una rete di agenti e distribuzione online. Nel frattempo il management pensa ad incrementare la propria partecipazione. Il 27 giugno sempre Perissinotto, secondo quanto emerge dalle comunicazioni di internal dealing, ha comprato sul mercato 20mila azioni ordinarie per 276.788 euro a un prezzo per azione compreso tra 13,83 e 13,84 euro. Così anche Raffaele Agrusti, direttore generale del gruppo che il 29 giugno ha investito 99.470 euro pagando 14,21 euro per azione. A vendere è invece Pier Francesco Gaetano Caltagirone, vicepresidente del Leone, che negli stessi giorni (il 28 giugno) ha venduto sul mercato 1,1 milioni di azioni (tramite Viapar srl) al prezzo di 13,79 euro per azione per un corrispettivo di 15,6 milioni. Il giorno prima aveva però acquistato, tramite Finced srl 500mila azioni a un prezzo unitario più alto, 13,89 euro per azione, per 6,94 milioni di euro. La sua quota scende in misura frazionale di 600mila azioni (lo 0,03%) al 2,21 per cento.

Tra gli assicurativi continua il recupero Fondiaria Sai che sale del 2,27%.

Il comparto assicurativo potrebbe beneficiare di un rinvio dell’entrata in vigore di Solvency 2 di 12 mesi rispetto alla data prevista del gennaio 2013 che permetterebbe di apportare modifiche in grado di attenuare gli effetti sul capitale da asset allocation.

SI ACCENDE IL FOTOVOLTAICO DI TERNIENERGIA

Vero exploit per Ternienergia che balza del 12,65%. La società che opera nel settore delle energie rinnovabili ha comunicato di aver completato nel secondo trimestre 2011 la costruzione di 12 nuovi impianti fotovoltaici di taglia industriale per una potenza complessiva installata di 20,4 Mwp. I nuovi impianti sono ubicati nelle regioni Piemonte, Veneto, Umbria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna.

Eni sale del 1,10%. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, il governo kazako avrebbe raggiunto un accordo preliminare con il consorzio Kpo per l’acquisizione di una quota del 10% del maxi-giacimento di Karachaganak. La compagnia statale Kmg acquisirebbe il 5% per 1 miliardo di dollari e il restante 5% gratuitamente. Gli azionisti avrebbero accettato l’ingresso di Kmg a fronte del ritiro da parte del governo di Astana di tutti i reclami presentati negli anni scorsi. Il giacimento di Karachaganak (Bg Group 32,5%, Eni 32,5%, Chevron 20% e Lukoil 15%) ha riserve stimate pari a circa 3 miliardi di barili equivalenti, per un valore stimato pari a circa 20 miliardi di dollari e una produzione di 350mila barili equivalenti al giorno. Il 5% ceduto gratuitamente potrebbe valere circa 900 milioni di dollari. La quota che fa capo a Eni sarebbe pari a 300 milioni di dollari.

Saipem chiude in calo dello 0,06% dopo aver toccato un minimo a 34,93 euro per azione. Goldman Sachs questa mattina ha tagliato la raccomandazione a neutraldabuyapportando una riduzione minima al target price, che scende a 44 euro da 45 euro. La flessione di oggi in Borsa della società, che figura fra i leader mondiali nei servizi all’industria petrolifera, può essere collegata anche alla discesa del greggio.

LA MANOVRA COLPISCE ATLANTIA, SCHEMAVENTOTTO SALE NEL CAPITALE

Atlantia scende del 2,38% . La manovra varata ieri dal governo prevede un nuovo regime fiscale per i gestori di concessioni statali che comporta un aumento delle tasse. Il provvedimento stabilisce che gli ammortamenti annuali debbano essere estesi per un periodo di 50 anni (20 anni in più di quello attuale) con un conseguente aumento della pressione fiscale nei primi anni e una progressiva diminuzione della stessa negli anni successivi. Nel frattempo Schemaventotto, societa’ controllata da Edizione srl della famiglia Benetton, ha acquistato lo 0,3% circa di Atlantia per 28 milioni di euro tramite più operazioni sul mercato nella prima meta’ di giugno a prezzi compresi tra i 14,82 e i 16,48 euro per azione. Edizione controlla il 42,25% di Atlantia attraverso Schemaventotto (33,2%) e Sintonia (8,96%).

Tamburi ha comunicato di aver chiuso il primo periodo di esercizio dei warrant Azioni Ordinarie TIP 2010 – 2013. Sono stati esercitati 1.509.200 warrant e sono state sottoscritte 1.509.200 azioni ordinarie TIP a 1,50 euro ciascuna. I portatori dei Warrant residui avranno il diritto di sottoscrivere le ulteriori azioni di compendio a giugno 2012 e 2013.

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